Lo spattacolo "Grannies", rivisita il pianeta dei nonni in una chiave insolita - Teatro Franco Parenti
Una rassegna di spettacoli, performance, incontri e conferenze per indagare e raccontare lo stretto rapporto esistente tra la creatività contemporanea e le antiche tradizioni, anche religiose, del popolo ebraico. È un omaggio a Israele quello proposto dal “Teatro Franco Parenti” di Milano con il cartellone Energie da Tel Aviv, dove si alterneranno talenti della recitazione, della musica e della danza provenienti dalla fiorente comunità artistica della città il cui nome significa “Collina di primavera”.
Si comincia lunedì (ore 19.30) con il concerto del compositore e virtuoso pianista Yakir Arbib, un “re dell’improvvisazione” capace di imbastire brani in un mix tra classica, jazz e il “klezmorim” della tradizione yiddish. Dal 17 ottobre al 5 novembre è la volta invece di Pizzeria Kamikaze, avventure assurde e racconti macabri dal libro di Etgar Keret, con i surreali personaggi interpretati da Francesco Brandi, Giulia Pica e Antonio Stoccuto per la regia di Mario De Masi. Keret, scrittore, sceneggiatore per il cinema e la tv e graphic novel israeliano, autore dei racconti messi in scena in apertura di rassegna, sarà ospite del “Parenti” domenica 22 ottobre alle ore 17.30 per incontrare il pubblico e parlare della sua esperienza letteraria. La questione ebraica nella società postmoderna. Un itinerario fra storia e microstoria è il titolo del libro che sarà presentato il 26 ottobre: l’autore, l’italo-uruguayano Emanuele Calò, dialogherà con Claudia Fellus in un incontro condotto dal presidente dell’Associazione Italiana Pro Israele, Alessandro Litta Modignani, con la partecipazione di Andrée Ruth Shammah, direttore artistico del teatro di via Pierlombardo e tra i curatori della rassegna.
All’insegna del “teatro da tavolo, intimo e minimalista” è l’appuntamento previsto l’11 e 12 novembre: si tratta di Tiny Death, di e con Meital Raz in cui l’attrice racconta con le dita, ma senza burattini, storie umoristiche e profonde di genitori e figli, di famiglie alle prese con le piccole e grandi questioni della vita: un “circo variopinto di sentimenti”. Negli stessi due giorni (ma alle ore 15), Renana Raz porterà in scena uno spettacolo di danza che dà corpo e tridimensionalità alla noia, un sentimento umano spesso sottovalutato. Titolo della rappresentazione, basata sull’omonimo libro di Nana Ariel: The most boring show in the world.
Musica dal vivo di impronta futurista, umorismo, arte circense e tecnologia sono gli ingredienti di Control Freak, definito dalla critica internazionale “teatro rivoluzionario”: il 12 e 13 dicembre sono le date della esibizione del clown futurista Kulu Orr in cui gli spettatori diventano parte integrante dell’esibizione. Il 17 dicembre (ore 18), infine, è in programma un incontro con Roy Chen, scrittore e drammaturgo stabile del Teatro Gesher (è uno dei curatori della rassegna) che, anche attraverso testimonianze video, racconterà al pubblico il percorso creativo e artistico nato dall’esperienza con adolescenti “fragili” che ha ispirato il testo dello spettacolo teatrale Chi come me, prodotto dal Teatro Parenti e inserito nel cartellone della stagione a partire dal febbraio del 2024. Arriva dal Jerusalem Khan Theatre, Grannies, un divertente show sulla vecchiaia, ideato da Shirili Deshe che sarà sul palcoscenico il 19 e 20 dicembre: quattro attori e un’attrice daranno vita a personaggi bizzarri che ballano e cantano gettando un’insolita e inaspettata luce sul mondo dei nonni e delle nonne.
La supervisione della rassegna Per Israele: tradizione e creatività. Energie da Tel Aviv è di Rav Alfonso Arbib, presidente dell’Assemblea Rabbinica Italiana e rabbino capo della Comunità ebraica di Milano che, dal 5 novembre al 10 dicembre (sempre alle ore 11.30) ha organizzato anche un calendario di conferenze con esperti di religione, biblisti, studiosi e divulgatori su temi come “intelletto, emozioni e sentimenti nella tradizione ebraica”, “amore e giustizia, rapporti e contraddizioni”, “che vuol dire essere comunità”, “Mosé cercare cercò, il Midrash tra ermeneutica e ricerca di senso”, “ebrei ed ebraismo nella cultura contemporanea, da Rosenzweig ai supereroi”. È un modo per conoscere e comprendere meglio la cultura ebraica che si distingue per la straordinaria capacità di guardare al futuro senza mai smarrire il legame con le radici storiche e con le tradizioni religiose. Una propensione alla sopravvivenza e all’evoluzione che è possibile rintracciare, oltre che nella letteratura, anche nella scena teatrale e performativa israeliana anche dei nostri giorni.