giovedì 7 dicembre 2023
Massimiliano Bardotti con "La disciplina della nebbia" è il vincitore della ventiseiesima edizione del Premio; il premio alla carriera viene assegnato a Marco Beck
Camposampiero

Camposampiero - WikiCommons

COMMENTA E CONDIVIDI

Cos’è la poesia? Quando me lo chiese la maestra Alberti Temi più che dirlo lo vidi: «Lo splendore della parola». La maestra sorrise e quel sorriso me lo porto nel cuore da cinquant’anni e passa. Il suo sorriso era luce, e la poesia continua a essere luce, soprattutto nei momenti bui della storia. Dice Antonia Arslan, autrice della Masseria delle allodole e presidente del Premio Camposampiero, giunto alla 26ª edizione: «La poesia è una sirena insidiosa. Si presenta come un ritmo interiore, lontano, annunciato da un’emozione fortissima ma inespressa, che si definisce man mano che quel ritmo, quel battito del cuore si fa più vicino, articolandosi in parole – e insieme cadenze – che un po’ alla volta si precisano, finché una diventa l’eletta, e cuce insieme quel ritmo e quella parola per sempre. Qui si vedono la maestria e l’esercizio dell’autore, nel trovare la giusta parola (come il giusto accordo musicale) fra le tante possibili eufonie. Quando la parola è giusta, il suono e l’accento ne potenziano il significato: l’orecchio esercitato intona senso e suono facilmente; poi – di rado, anche nei grandi poeti – quella intonazione, quell’accordo diventano perfetti e non più dimenticabili». Alessandro Rivali, poeta e consigliere del premio, ci offre la sua idea di poesia richiamando i versi di Lawrence Ferlinghetti: «È la luce in fondo al tunnel e il buio dentro il tunnel. Ogni grande poesia appaga un bisogno e ricompone la vita». E poi ricorda l’amico recentemente scomparso Giampiero Neri: «Per lui la poesia è ricerca della verità. E potremmo aggiungere, con le parole di Calvino, che è il tentativo di versare l’oceano in un imbuto. Giorgio Caproni diceva che il poeta è un po’ come un palombaro che scende nell’abisso del cuore dell’uomo». Il Premio Camposampiero ha per orizzonte la poesia religiosa: «Vuole esplorare – dice Arslan – nel panorama contemporaneo quelle aspirazioni, espresse o inespresse, verso la spiritualità e la dimensione del divino che sono insite in ogni essere umano, e che spesso innervano e riempiono di senso e di immagini le multiformi voci della poesia». Per Rivali «è una sfida alta e appassionante, ma carica di insidie, perché il rischio di una scrittura devozionale o troppo incentrata sul proprio io è dietro l’angolo. Ma è il bello della sfida: la poesia è ricerca, non si accontenta di risposte preconfezionate. Richiede rigore di scrittura, labor limae e talento. Come suggeriva Ezra Pound, “bisogna essere portati” per quest’arte. Sarebbe interessante, per la poesia religiosa, se nelle scuole si studiasse anche l’Antico Testamento. Ci sono libri, come Giobbe o il Cantico dei Cantici, di grande profondità poetica». Il panorama dei premi sembra un po’ inflazionato, almeno in Italia: «È vero. Ma il Camposampiero esiste dal 1972, organizzato dal Comune e dal Lions Club, con autorevoli collaborazioni come Fondazione Crocevia, “Avvenire” e “Luoghi dell’Infinito”. Ed è in buona salute. Ha coinvolto come giurati o premiati personalità fra le più importanti della poesia italiana del secondo Novecento e di oggi, da Turoldo a Chiusano, da Luzi a Rondoni, a Olga Sedakova. Intende continuare, nella certezza che la voce della vera poesia, e della bellezza che essa porta nel mondo, è necessaria oggi più che mai. L’8 dicembre, con la proclamazione del vincitore, si aggiungerà un nuovo bel nome».

Massimiliano Bardotti con La disciplina della nebbia (PeQuod) è il vincitore della ventiseiesima edizione del Premio; secondi classificati Corrado Bagnoli, La casa visitata (Puntoacapo) e Giorgio Casali, Domestiche abitudini (Contatti), terzo Franco Casadei, Nostro fratello Giuda - Il Vangelo in poesia (Giuliano Ladolfi). Il premio alla carriera viene assegnato a Marco Beck, poeta, latinista, già direttore di collana in Mondadori e San Paolo. Tra i suoi testi E di nuovo lo glorificherò. Infine, la Sezione Premio Camposampiero giovani, nata nel 1990, che coniuga poesia e immagini ha premiato una terna di ragazze: Giada Baldassa e le sorelle Giada Melissa e Perla Ginevra Griggio.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: