Finalmente Federica Brignone ce l'ha fatta: dopo quattro secondi posti, tre terzi ed un argento mondiale, la ragazza valdostana dagli occhi verdi è riuscita a salire sul gradino più alto del podio. È successo a Soelden, sui tremila metri del ghiacciaio austriaco Rettenbach, nel gigante che ha aperto la stagione 2015-'16. È successo su una pista durissima, con un muro centrale molto lungo e completamente gelato, oltre che con una filante e veloce parte finale. Federica - figlia d'arte visto che la mamma è Maria Rosa Quario, grande azzurra della mitica Valanga rosa - ha fermato il cronometro su 2'24.27 dominando entrambe le manche. Ma soprattutto dando un distacco di 85 centesimi alla seconda, la statunitense Mikaela Shiffrin che ha chiuso in in 2'25.12 ed 1" e 25 alla terza, Tina Weirather, del Liechtenstein, finita in 2'25.52."Ci ho messo tanto per ottenere questo successo, anche perchè ho perso una intera stagione per un fastidioso problema ad un piede. Ma finalmente la vittoria arrivata. Non riesco ancora a crederci", ha detto Federica. Appena tagliato il traguardo, si è lasciata cadere sulla neve, esausta e felicissima assaporando questo momento magico. La Brignone su questa pista aveva ottenuto il 5/ posto nella scorsa stagione. Soprattutto, l'azzurra aveva un conto aperto con il tracciato del Rettenbach, dopo che tre stagioni fa aveva dominato la prima manche, finendo fuori nella seconda, tradita probabilmente dall'emozione. Oggi invece ha controllato i nervi, concedendosi solo una piccola sbavatura poco dopo il via.Per l'Italia, con una eccellente prova complessiva di squadra, vi sono poi Irene Curtoni 9/a in 1'27.17, Nadia Fanchini 11/a in 2'27.37, Manuela Moelgg 12/a in 2'27.50, Elena Curtoni 14/a in 2'27.94 e Sofia Goggia 16/a in 2'28.06. Fuori per un errore Nicole Agnelli. Gianluca Rulfi, il neo allenatore delle ragazze nelle discipline tecniche, può dunque essere felice per questo suo esordio in gara. Ed anche perché è stato lui a tracciare la seconda manche di questa gara. Federica è la seconda italiana a vincere a Soelden, dopo l'altoatesina Denise Karbon nel 2007. Karbon, del resto, era anche stata l'ultima azzurra a vincere in questa disciplina nella primavera 2008. Ci son voluti quasi sette anni per riportare l'Italia sul gradino più in alto del podio. La stagione 2015-'16 - dopo il fallimento dei Mondiali dello scorso anno a Vail/Beaver Creek con zero medaglie - si è aperta così nel migliore dei modi. E domani tocca al gigante uomini, disciplina in cui gli azzurri appaiono un pò meno forti delle colleghe. Ma entrambele squadre nei giorni scorsi si sono allenate sul ghiacciaio altoatesino di Senales dove - barrando, cioè ghiacciando il fondo con acqua ad alta pressione - si sono allenati tutti su una pista che aveva quasi perfettamente ricreato quella di Soelden. Gli azzurri più quotati sono Roberto Nani e Giovanni Borsotti. Ma i rivali - guidati dall'austriaco Marcel Hirscher e dall'americano Ted Ligety - sono veri mostri in questa disciplina.