Oltre 10 anni di indagini. Un'udienza preliminare convocata e continuamente aggiornata di mese in mese fino ai rinvii a giudizio nel 2006. E più di 6 anni di processo "a singhiozzo" tra richieste di ricusazione avanzate dai legali e l'istanza di astensione presentata dal giudice. E ancora slittamenti dovuti al Lodo Alfano e al conseguente ricorso alla Consulta, richiesta di trasferimento del procedimento a Brescia, legittimi impedimenti di Silvio Berlusconi, cambi di capi d'imputazione. È stato un percorso a ostacoli quello che ha portato oggi alla sentenza di primo grado per il processo Mediaset che ha visto l'ex premier condannato a 4 anni per frode fiscale. L'accusa: negli anni Novanta Fininvest avrebbe messo su un sistema per acquisire i diritti dei film americani frodando il fisco. L'azienda avrebbe comprato i diritti da una serie di intermediari e sottointermediari, aumentando le voci passive dei propri bilanci, con risparmi da un punto di vista dell'imposizione fiscale. La contestazione di frode fiscale mossa a Silvio Berlusconi riguarda, in particolare, gli anni dal 2001 al 2003. Nettamente opposta la tesi difensiva dell'ex premier per la quale l'intermediazione è prassi costante nel mercato internazionale dei diritti televisivi.
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