martedì 19 novembre 2013
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«Prego per tutti voi e in particolare benedico i bambini». Sono le parole di Papa Francesco che giovedì scorso ha telefonato a suor Teresa, superiora delle Figlie di Sant’Anna che gestiscono una scuola elementare e materna a Casal di Principe, "terra dei fuochi", ma anche la terra di don Peppe Diana, parroco ucciso dalla camorra venti anni fa. «Coi bambini avevamo spedito al Papa le cartoline con le foto dei bambini morti di tumore e le loro mamme – ricorda suor Teresa, ancora emozionatissima –, ogni famiglia ha dato un suo piccolo contributo per la spedizione. E avevo messo anche il numero di telefono della scuola». Cinque giorni fa l’inattesa telefonata. «Non ci credo ancora. Mi ha detto "sono Papa Francesco e volevo ringraziare i bambini per le cartoline", aggiungendo la sua preghiera e la sua benedizione, in particolare per i piccoli e le loro famiglie. Non sapevo come rispondere, davo un po’ del lei e un po’ del voi». Oltretutto in quel momento suor Teresa era in classe coi bambini delle quinta. «Hanno subito capito appena ho detto "Papa Francesco". Erano felici, facevano una grande confusione e quasi mi impedivano di capire tutte le parole». Le cartoline sono parte di un cammino di approfondimento sul tema dei rifiuti. «Ne abbiamo parlato a lungo in classe, abbiamo discusso coi bambini, sono molto attenti e sensibili», spiega ancora la superiora. E la notizia della telefonata è subito girata per il paese, feudo del clan camorrista dei "casalesi", ma anche terra che sta reagendo. Felice per la telefonata è anche don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, simbolo della lotta alle ecomafie che col Papa ha avuto un breve colloquio a Roma, poche parole «Bravo, bravo, vai avanti così». «Ora lo attendiamo qui – dice il sacerdote – spero che accolga il nostro appello, così come spero in una sua telefonata».​
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