martedì 28 gennaio 2025
I 150mila che hanno sfilato nella capitale, come ogni anno, per chiedere la tutela dei diritti del concepito in sintonia con le prime decisioni di Trump sull’aborto, che cancellano le scelte di Biden
La Marcia per la Vita sfila accanto al Congresso degli Stati Uniti a Washington

La Marcia per la Vita sfila accanto al Congresso degli Stati Uniti a Washington - Ansa

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È stata dominata da un senso di ottimismo e di speranza la 52esima Marcia per la vita di Washington – alla quale Donald Trump ha partecipato in video dalla California – che ha coinciso con una serie di azioni esecutive in difesa del nascituro firmate dal neo presidente.

Gli oltre 150mila manifestanti che si sono riuniti nel Mall innevato della capitale Usa non intendono però abbassare la guardia. E hanno ribadito che la salvaguardia della vita impone ancora di marciare, anche due anni e mezzo dopo che la Corte Suprema ha annullato la decisione Roe v. Wade che legalizzava l’aborto a livello nazionale, anche con un presidente alla Casa Bianca che ha promesso di difendere il nascituro.

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Dopo l’intervento della Corte Suprema del 2022, infatti, le leggi in materia di aborto sono diventate competenza degli Stati e l’interruzione di gravidanza è diventata illegale o è stata fortemente limitata in 23 dei 50 Stati Usa (con un aumento comunque del numero di aborti nel Paese), ma gli attivisti pro-life non hanno smesso di sperare in una messa al bando a livello nazionale.
Nel giorno della Marcia Trump ha graziato 23 attivisti che erano stati condannati per aver bloccato l'accesso alle cliniche abortive e ha ordinato un taglio ai fondi federali destinati a finanziare o promuovere gli aborti volontari. Nello specifico, il nuovo presidente ha revocato due misure promosse da Joe Biden. Una risale a luglio 2022, un mese dopo che la Corte Suprema aveva annullato le tutele federali sull'aborto in vigore dal 1973. L'ordinanza del presidente democratico sottolineava che il governo federale doveva adottare misure per proteggere la fornitura di servizi sanitari e promuovere l'accesso all'aborto. Il suo secondo decreto, datato agosto 2022, seguiva la stessa linea.

Trump li ha sostituiti con un ordine esecutivo che istruisce il direttore dell'Ufficio di gestione e bilancio a emanare linee guida ai responsabili dei dipartimenti esecutivi e delle agenzie per impedire che i soldi dei contribuenti siano usati, direttamente o indirettamente, per le interruzioni di gravidanza. Una mossa che Marjorie Dannenfelser, presidente di Susan B. Anthony Pro-Life America, ha definito «una grande vittoria per i bambini e le madri». «Con questa azione il presidente sta allontanando i contribuenti americani dal business dell’aborto e ripristinando la sanità mentale nel governo federale», ha detto.

Con un’altra firma Trump ha sancito l’adesione degli Stati Uniti a una dichiarazione internazionale contro il “diritto all’aborto”, presentata durante il primo mandato del presidente ma successivamente respinta da Biden. Gli altri 34 firmatari della dichiarazione di consenso di Ginevra, che impegna a respingere qualsiasi pressione ad assecondare o agevolare i “diritti riproduttivi”., sono Arabia Saudita, Ungheria, Polonia, Pakistan, Egitto e oltre venti nazioni africane. È un passo in controtendenza rispetto alle decisioni prese da Trump non appena insediato di abbandonare intese internazionali come l’accordi di Parigi sul clima e l’organizzazione mondiale della sanità.

Trump ha anche firmato un ordine che ripristina la politica di Città del Messico, che proibisce l'assegnazione di fondi federali a organizzazioni non governative straniere che eseguono o praticano aborti. Dal 1984 questa decisione è stata alternativamente eliminata da ogni presidente democratico e reintrodotta da ogni repubblicano.

Tutti i gesti di Trump in difesa del nascituro sono stati accolti con entusiasmo dai partecipanti alla Marcia per la vita, così come la promessa fatta in video dal presidente ai manifestanti: «Nel mio secondo mandato difenderemo ancora una volta con orgoglio le famiglie e i diritti dei nascituri, proteggendoli dagli attacchi della sinistra radicale alle chiese», ha detto.

La presidente della Marcia, Jeanne Mancini, ha evidenziato che il presidente repubblicano sembra determinato a mantenere la promessa elettorale di «smantellare l'agenda aggressiva e impopolare dell'amministrazione Biden» e ad abbandonare le posizioni più timide contro l’interruzione della gravidanza che aveva adottato in campagna elettorale.

«L'Amministrazione Trump è impegnata a sostenere le famiglie, promuovere la salute delle donne e proteggere i bambini in ogni fase della vita», l’ha rassicurata il segretario di Stato, Marco Rubio.


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