Accendete i computer e preparatevi a entrare nel web. È domani il “Click-Day”, giornata di sensibilizzazione rivolta a coloro che vogliono esprimere la loro adesione alla campagna europea "Uno di Noi", seguendo il solo canale internet e collegandosi al sito
www.firmaunodinoi.it. Ma si può sottoscrivere l’iniziativa anche attraverso i cinquanta siti associativi che ospitano il banner del “
Click-Day” (compreso Avvenire) e che rimandano direttamente al sito della Commissione europea che raccoglie le adesioni. «Dopo mesi di impegno nelle piazze e nelle parrocchie, ora la sfida passerà per la Rete», aveva spiegato Maria Grazia Colombo, portavoce del Comitato italiano, presentando la giornata di domani.Chiusa la raccolta su carta, l’obiettivo, dopo avere raggiunto e superato la soglia minima di un milione di firme raccolte ed essere a un passo dal milione e centomila, è sfondare il muro di qualsiasi previsione spingendosi chissà fin dove: «Più firme raccoglieremo, più forte sarà la voce del popolo per la vita al tavolo europeo».Nel frattempo, la campagna europea sta per sbarcare anche a scuola grazie alla Fism (Federazione italiana scuole materne). L’associazione infatti ha annunciato che nei primi giorni di ottobre realizzerà una raccolta firme straordinaria che ha chiamato “Uno di noi andrà a scuola”, alla quale parteciperanno le associazioni che operano nel settore. La Fism così ha inoltrato una lettera ai presidenti e agli amministratori di tutte le scuole dell’infanzia federate, invitandoli a sostenere l’iniziativa attraverso la raccolta delle firme nel proprio istituto e ricordando proprio il “
Click-day” di domani. E l’associazione Scienza&Vita prevede una serie di eventi affidati alle organizzazioni locali, mentre l’Azione Cattolica ha predisposto postazioni web di fronte alle chiese.Infine “Uno di Noi“ sarà anche all’iniziativa “10 Piazze per 10 Comandamenti” (
www.diecipiazze.it), e alla serata dedicata al quinto Comandamento «Non uccidere», oggi a Palermo, in piazza Castelnuovo. Anche attraverso questo appuntamento si potrà così giungere a cogliere la grande novità introdotta dal Trattato di Lisbona, ovvero l’“iniziativa dei cittadini” che prevede che non meno di un milione di cittadini di almeno 7 stati membri possano chiedere alla Commissione di fare una determinata proposta di un atto giuridico, non contrario ai valori dell’Unione, alle altre istituzioni europee (Parlamento e consiglio dei ministri). Se il numero minimo di adesioni (1.000.000) viene raggiunto, la Commissione è obbligata, entro tre mesi, a dare una risposta.