Il cammino delle unioni civili in Commissione Giustizia al Senato si complica, diventa sempre più difficile ipotizzare un approdo del testo in aula prima delle ferie. Alle problematiche legate al rischio equiparazione, si aggiunge una criticità legata alla copertura. Manca ancora il parere della commissione Bilancio, senza il quale la discussione non può andare avanti. E la commissione chiede una relazione tecnica sugli effetti che la nuova normativa potrà produrre sulle pensioni di reversibilità.Il Senato, con quattro settimane davanti prima della pausa estiva, entra nel collo dell’imbuto. Nel quadro di numeri complicati per la maggioranza c’è da decidere quali obiettivi perseguire e quali rinviare. Pronta per l’aula la riforma della Rai, che cambia la governance della Tv di Stato, slitta invece a settembre la riforma costituzionale, che arriva in terza lettura a Palazzo Madama, dove il testo sarà modificato nuovamente. Il ministro Maria Elena Boschi ha dato l’ok a un prolungamento dei tempi, ci sarà tempo per gli emendamenti fino a fine luglio e poi in commissione Affari Costituzionali potrebbe iniziare la votazione, con slittamento a settembre dell’approdo in aula. La minoranza del Pd ha votato un documento che chiede di tornare all’elezione diretta dei 100 senatori residui e di ampliare le materie di competenza, includendo anche le intese con le confessioni religiose, i temi bioetici e sensibili.Tornando alle unioni civili è solo iniziata la discussione sulla premessa (l’articolo 1) e il parere favorevole della relatrice Monica Cirinnà (Pd) all’«istituto giuridico originario», da tenere distinto dal matrimonio, richiede ora che vengano esaminati con molta attenzione tutti gli articoli successivi, molti consistenti in un semplice rimando alla disciplina del diritto di famiglia. A rafforzare la delicatezza della questione arriva anche un parere dell’Avvocatura dello Stato a sostegno dell’appello proposto dal governo contro la sentenza del Tar Lazio che, accogliendo il ricorso del Codacons, bocciava la circolare del ministro Alfano contro la trascrizione delle nozze gay contratte all’estero. Ebbene l’Avvocatura, entrando nel merito, come segnala l’onorevole Paola Binetti dell’Udc, individua un
periculum , ove mai «fosse consentita l’introduzione surrettizia di una tipologia di matrimonio al momento non prevista dall’ordinamento, con grave nocumento alla certezza del diritto e delle posizioni giuridiche soggettive».Il governo ha scelto di non interferire evitando di esprimere parere in commissione, anche se si accavallano voci che accreditano una spinta di Renzi, e un possibile cedimento (smentito) di Ncd in cambio di una poltrona ministeriale per Quagliariello. «Conosco Gaetano, lo escludo», dice il deputato di Ncd Alessandro Pagano. Lo stesso assicura la collega Eugenia Roccella.Nel frattempo avanza il lavoro di mediazione fra Ncd e Pd. Escluso - ma forse solo rinviato - un incontro fra il dem Giorgio Tonini e il centrista Renato Schifani. «Bisogna ragionare su convivenze solidaristiche», propone Gianluigi Gigli di Per l’Italia.