lunedì 29 maggio 2023
Sette anni dopo la legalizzazione, in Canada una parte dell'opinione pubblica sostiene l'accesso alla "morte a richiesta" per senza dimora e persone in stato di estrema indigenza anche se in salute
Suicidio assistito, un terzo dei canadesi favorevole per poveri e homeless
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In Canada un sondaggio di Research Co. rilanciato dai media nazionali ha rilevato che il 28% dei cittadini è d’accordo con l’ipotesi di approvare la richiesta di suicidio assistito da parte di persone senza dimora in salute e il 27% per canadesi che versano in condizioni di estrema povertà. Il questionario, somministrato nel mese di maggio, intendeva testare il favore dei canadesi alle regole vigenti in materia di “Assistenza medica alla morte” (Medical assistance in dying, o Maid, il “suicidio assistito” oggi possibile in Canada a qualunque maggiorenne dichiari di patire una sofferenza di qualsiasi tipo che ritiene soggettivamente insostenibile) e a loro ipotetiche espansioni. Tra queste anche l’accesso alla morte a richiesta per una condizione di povertà che comporti una sofferenza considerata insostenibile. Se dunque l’unico motivo di afflizione fosse la “povertà” – senza alcuna malattia in corso – il 27% dei canadesi ha dichiarato che sarebbe d’accordo con la legalizzazione dell’accesso alla Maid, mentre un altro 28% ha indicato la “mancanza di dimora” come una soglia adeguata per ottenere la Maid. Il 20% degli intervistati è d’accordo che la Maid venga concessa a chiunque, per qualsiasi motivo. In altre parole, un quinto degli intervistati concorda con l’affermazione che «l’assistenza medica alla morte dovrebbe essere sempre consentita, indipendentemente da chi la richiede», dunque anche senza l’attestazione di una qualunque sofferenza. La conferma che una volta legalizzata una forma anche ristretta di assistenza al suicidio difficilmente ci si riesce a fermare: nell’opinione pubblica fanno breccia ipotesi di ricorso alla morte assistita anche lontane dalle condizioni per le quali questa pratica venne legalizzata. In Canada la prima legge federale è del 2016 per i soli malati terminali (entro i 6 mesi di vita residua attesa). La legge venne poi riformata nel 2021 con l’estensione a tutte le forme di sofferenza. Presto si aggiungeranno anche poveri e homeless?

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