martedì 11 marzo 2025
L’omelia del segretario dio Stato vaticano nella Messa in San Pietro per il pellegrinaggio giubilare del Movimento per la Vita. Il cardinale ha espresso il suo stupore per una presenza tanto numerosa
La bambina, in San Pietro con la mamma seguita da un Centro aiuto alla Vita, che in prima fila ha suscitato il sorriso compiaciuto e divertito del cardinale Parolin

La bambina, in San Pietro con la mamma seguita da un Centro aiuto alla Vita, che in prima fila ha suscitato il sorriso compiaciuto e divertito del cardinale Parolin - Ansa

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Cari Confratelli Sacerdoti, cari Fratelli e Sorelle nel Signore,
sono molto lieto di unirmi a voi qui convenuti come popolo della vita per celebrare il Signore della Vita nel 50° della Vostra Fondazione. Dall’Eucaristia voi traete alimento per il vostro ben operare a servizio della vita dal concepimento fino alla morte naturale.

Dispiace che non possiate incontrare il Santo Padre Francesco come era nelle previsioni. Ci sentiamo tuttavia profondamente uniti a Lui e preghiamo per la sua salute. Inoltre il Papa si è reso vicino con un messaggio scritto per l’occasione e che ora mi onoro di leggervi.

(segue messaggio del Santo Padre)

Cari Fratelli e Sorelle credo non sia necessario aggiungere molte cose a quello che il Papa vi ha detto. Vi ha già detto tutto. Vi ha ricordato il passato e vi ha lanciati verso il futuro. Ma da parte mia aggiungo soltanto alcune brevi parole. Vorrei invitarvi ad avere sempre davanti agli occhi e ben radicata nel cuore la Parola di Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me». (Gv 14, 6). Ecco Gesù si definisce la vita: «Io sono la vita». E questa espressione manifesta l’identità profonda di Gesù come fonte di vita eterna e di salvezza per tutti gli esseri umani. E non si tratta soltanto della vita terrena, ma della vita piena che trascende la morte fisica e apre alla dimensione spirituale ed eterna. Gesù afferma di essere l’unico cammino che porta alla vera vita, quella che proviene da Dio e che si realizza attraverso una relazione intima con Lui.
E la vita che Gesù offre non è solo una realtà futura, ma una realtà che si realizza già qui e ora, per chi accoglie il suo messaggio e cammina sulla via che Lui ha tracciato.

Il cardinale Parolin tra i volontari del Movimento per la Vita alla Messa in San Pietro

Il cardinale Parolin tra i volontari del Movimento per la Vita alla Messa in San Pietro - Ansa

Egli è capace di donare significato e speranza in ogni circostanza della nostra esistenza. Con i Movimenti per la Vita sparsi per tutta Italia voi annunciate la vita come il bene prezioso da vivere in pienezza. Nei Centri di Aiuto alla Vita e nelle Case di Accoglienza voi aprite i vostri cuori a donne e a mamme che vivono situazioni e momenti di grande fragilità. Come Sos Vita siete sempre pronti a rispondere a chiunque bussi nella incertezza e disperazione alla porta della vostra intelligenza e del vostro cuore.

Nell’ascolto delle donne e delle mamme voi vi fate compagni di viaggio facendo sentire la vicinanza di Gesù che ama le loro vite e le vite nascoste nel loro grembo. Tante sono le difficoltà che quotidianamente dovete affrontare, ma non scoraggiatevi mai, non scoraggiatevi mai, perché Colui che è la Vita vi dà la vita e ve la dà in abbondanza. Gli oltre 270mila bambini da voi aiutati a nascere – vedo che ce ne sono molti anche in mezzo a voi, li saluto in modo particolare – sono la testimonianza eloquente del vostro nutrirvi del Signore della Vita.

Pellegrini del Movimento per la Vita in San Pietro

Pellegrini del Movimento per la Vita in San Pietro - Agenzia Romano Siciliani

Cinquant’anni di vita per la vita. Cinquant’anni di grazia. Tanti i volti incontrati, tante le strade aperte. I giovani del Movimento costituiscono la speranza del vostro cammino in divenire carico di entusiasmo e di vita. Non stancatevi di seminare il bene. Continuate con coraggio, con impegno, non stancatevi di seminare il bene.

Cari Volontari del Movimento per la Vita italiano, oggi, nel Giubileo della Speranza, vi viene offerta una grande opportunità: quella di guardare a voi stessi e agli altri con occhi nuovi, con gli occhi di Cristo. Passare per la Porta Santa significa passare per la Sua vita e questa vita ci offre una visione nuova la quale ci permette di riconoscere la nostra dignità, la nostra bellezza e la nostra chiamata a vivere in pienezza, perché siamo figli di Dio, creati a Sua immagine.

Come non ricordare infine anche io – già lo ha fatto il Papa – il vostro amato fondatore Carlo Casini. Le sue parole e azioni sono state sempre incentrate sulla dignità della persona e sul rispetto della vita in ogni sua fase. Egli ha espresso alcuni concetti fondamentali che mi permetto di riprendere a modo di conclusione di questa nostra riflessione.

Il valore inviolabile della vita umana: ogni essere umano, indipendentemente dalle sue condizioni, possiede una dignità intrinseca che non può mai essere messa in discussione. In questo senso, la vita umana non è “disponibile” né per la società, né per l’individuo, né per lo Stato. La sua difesa è un dovere morale e civile per tutti.

La difesa del diritto alla vita dal concepimento: Carlo Casini ha sempre affermato che la vita inizia dal momento del concepimento e che ogni feto ha il diritto di essere protetto e accompagnato verso la nascita. Si opponeva fermamente all’aborto, sostenendo che il diritto alla vita deve essere garantito a ogni essere umano, anche se ancora nel grembo materno.

Un momento della Messa in San Pietro per il Movimento per la Vita

Un momento della Messa in San Pietro per il Movimento per la Vita - Ansa

E ancora l’importanza della famiglia: La famiglia che è il primo luogo in cui la vita deve essere accolta e tutelata. La famiglia che è la cellula fondamentale della società, e la difesa della famiglia passa esattamente attraverso la promozione della vita, sia quella nascente che quella che si sviluppa e cresce.

E in fine, la lotta contro la cultura della morte: Carlo Casini criticava fortemente quella che chiamava la “cultura della morte”, che si manifesta in pratiche come l’aborto, l’eutanasia, e in una mentalità che vede la vita come qualcosa di relativo, da “scegliere” o “terminare” a seconda delle circostanze. Per lui, la “cultura della vita” doveva essere una risposta, una sfida a questa visione distruttiva.

Che il Signore vi dia davvero la forza di vivere questa visione integrale dell’uomo, ogni giorno, abbracciando tutte le dimensioni della vostra esistenza e mettendole al servizio del Suo amore, promuovendo, custodendo, tutelando e servendo la vita.
E in questo cammino vi accompagni la Vergine Santa. E così sia.

*Segretario di Stato di Sua Santità

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