Lì dove scorre la vita quotidiana può rivelarsi il mistero dell'Infinito, dell'amore che regge il mondo e che trova la sua naturale espressione nelle relazioni domestiche. Santa Zita è modello e testimone di questa «santità casalinga». La sua dedizione al lavoro quotidiano da domestica unita a un amore profondo per gli ultimi e i bisognosi, l'hanno resa particolarmente cara ai lucchesi e non solo. Era nata nel 1218 da una famiglia povera di Monsagrati, in diocesi di Lucca, e da quando aveva dodici anni si trovò al servizio come domestica della nobile famiglia dei Fatinelli. Il senso del dovere, assieme al carattere gioioso e umile, oltre alla capacità di esprimere nei gesti e nelle parole la propria fede cristiana, le fecero guadagnare la fiducia dei padroni di casa, ma le costarono anche l'invidia degli altri domestici. A chi aveva bisogno dava sempre ciò che aveva e copriva le mancanze dei colleghi di lavoro. Morì nel 1278 e venne da subito venerata come santa dai lucchesi. Dal 1955 è patrona dei domestici e di coloro che sono addetti alla cura della casa.
Altri santi. San Simeone di Gerusalemme, vescovo e martire (I sec.); san Pietro Armengol, religioso (1238-1304).
Letture. Romano. At 5,17-26; Sal 33; Gv 3,16-21.
Ambrosiano. At 4,1-12; Sal 117 (118); Gv 3,1-7.
Bizantino. At 4,13-22; Gv 5,17-24.
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