Le festività di mezzo agosto fanno slittare a giovedì 21 il pagamento dei contributi previdenziali da effettuare entro questa data, senza alcuna maggiorazione o interesse. Il differimento interessa i datori di lavoro in generale e gli assicurati di una qualsiasi gestione previdenziale Inps che utilizzano per i versamenti il modello F24. La proroga è stata stabilita da un decreto del 17 luglio scorso e coinvolge, attraverso il modello F24, anche i versamenti fiscali dovuti entro il giorno 21 e gli analoghi contributi all'Inail, all'Enpals e all'Ipsema.
In prima fila, fra gli assicurati Inps favoriti dal rinvio, si trovano gli artigiani e i commercianti che avrebbero dovuto pagare entro sabato 16. L'istituto di previdenza ha appena ultimato la spedizione dei modelli prestampati ai nuovi iscritti nel corso del 2003.
Il pagamento richiesto a tutti i lavoratori autonomi entro il 21 agosto si riferisce ai contributi, calcolati sul minimale di reddito, relativi al secondo trimestre 2003 (pari a 543 euro per i commercianti e a 531 euro per gli artigiani). I nuovi iscritti, che utilizzano il primo modello F24, dovranno aggiungere: a) il saldo relativo all'anno 2002 e il 50% per anni precedenti, calcolati sull'eventuale quota di reddito eccedente il minimale, per il titolare dell'impresa e per i collaboratori, b) la prima rata dei contributi minimi per periodi precedenti.
La nuova pensione. All'esborso di ferragosto si accompagna una novità per la pensione degli artigiani e commercianti già prevista nella riforma previdenziale del 1995. Si tratta di una modifica delle modalità di calcolo della pensione "retributiva", che entra in vigore a partire da questo mese ed è quindi operativa su tutte le pensioni (vecchiaia, invalidità, anzianità, indirette) aventi decorrenza dal 1° settembre 2003 in poi.
Per effetto delle innovazioni previdenziali degli ultimi anni, il calcolo della pensione deve comprendere due quote distinte, corrispondenti ai redditi prodotti fino al 1992 (quota A) e quelli prodotti dal 1993 in poi (quota B). La quota A tiene conto del reddito medio degli ultimi 10 anni che precedono la decorrenza della pensione, la quota B invece del reddito medio degli ultimi 15 anni. E' questa maggiore estensione a 15 anni, a suo tempo prevista dalla legge, che entra in vigore a partire dall'agosto 2003. Agli effetti pratici, ferma restando la rivalutazione dei vecchi redditi in base all'attuale potere d'acquisto dell'euro, il reddito medio diluito su 15 anni abbassa, pur di scarsa misura, l'importo finale dei calcoli pensionistici.
I pensionati autonomi. Una volta raggiunta la pensione, gli artigiani e i commercianti ancora in attività e che abbiano superato i 65 anni, possono chiedere all'Inps di versare nella misura del 50% i contributi previdenziali dovuti nella qualità di titolari o di collaboratori. La riduzione si applica sui contributi fissi e su per le eccedenze di reddito a partire dal 1998 in poi.
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