
Nel corso del 2024 è stata pubblicata in Brasile una corposa ricerca sugli “Influencer digitali cattolici: effetti e prospettive”. Realizzata per volontà dell’episcopato e caratterizzata da un approccio severo – ma non solo critico – al fenomeno, ha avuto una certa risonanza anche al di fuori del Paese latinoamericano, e in particolare in Italia, grazie all’impegno su queste tematiche e su queste linee di uno dei suoi autori, Moisés Sbardellotto. Qui su “Avvenire” vi ho fatto ripetutamente riferimento, a cominciare da una puntata di questa rubrica di un anno fa (bit.ly/4ar9Bay). Tra l’altro vi si affermava (riassumo) che le strategie algoritmiche delle piattaforme, alle quali l’influencer deve obbedire, favoriscono gli elementi individualistici, la conflittualità, il sensazionalismo, così che l’espressione dei contenuti rimane ancorata alla costruzione di stereotipi, basati su premesse moralistiche, fondamentaliste, dogmatiche, psicologistiche e dottrinali. Mi sono tornate in mente queste considerazioni avendo appreso dai media la notizia della rapidissima ascesa sui social brasiliani di bispo (vescovo) Bruno Leonardo, fondatore della “Chiesa battista del risveglio mondiale”. Non ci troviamo nell’infosfera cattolica ma in quella, più frequentata, evangelicale, e tuttavia vale la pena occuparsene (immaginando che i due gruppi di influencer si... influenzino). In questo profilo trovo infatti riflesse almeno due delle componenti elencate nello studio: l’individualismo e lo psicologismo.
I numeri di un fenomeno
Il 24 marzo si è interessato a lui “Folha de S.Paulo” (bit.ly/3Xxg1RN), tra i maggiori quotidiani brasiliani, e il giorno dopo “Cnn Brasil” (bit.ly/426xlP2), con un articolo dai contenuti abbastanza simili. Bruno Leonardo è di Salvador de Bahia, ha 41 anni, è sposato con Erica Rios e predica dal 1999 (quando di anni ne aveva 15!), mentre sta su YouTube dal 2016. Attualmente, con 50,8 milioni di iscritti al suo canale (bit.ly/3DGhjDm), occupa il terzo posto assoluto tra gli youtuber del suo Paese, davanti solo ai canali Luccas Neto (attore comico) e KondZilla (musica funk, trap e drill). Non mancano gli account su Instagram (9,8 milioni di follower), su TikTok (1 milione) e su Facebook (162mila): si accede a questi e altri collegamenti dalla pagina di Linktree (bit.ly/4iMbXFR). La sua crescita digitale è impressionante: tra ottobre 2022 e giugno 2024 il profilo di Leonardo ha mantenuto una media mensile di 471,4 mila nuovi abbonati, ma nel solo mese di ottobre successivo l’incremento ha avuto un picco di 4,1 milioni. Si finanzia con le donazioni e con la pubblicità. Articoli recenti sui media digitali brasiliani riguardano anche la «Visita del profeta», un evento gratuito da lui organizzato il 5 gennaio scorso presso il Parco delle Esposizioni della sua città e al quale sono convenute 130mila persone. È il primo di una serie che, come nell’anno trascorso, lo porterà in “tour” in tutto il Paese.
Tre video-preghiere al giorno
Si può dire che i contenuti di Bruno Leonardo vertono sulla preghiera e sulla sua efficacia. A essa sono intestati i tre video al giorno che pubblica attualmente su YouTube: la “preghiera del giorno”, la “preghiera della sera” e la “potente preghiera di mezzanotte” (nelle prime due ore dalla pubblicazione mietono in genere un milione di visualizzazioni). Torna spesso a commentare e a pregare il Salmo 91 (90), quello che i cattolici cantano nella Compieta della sera di domenica (il video di cinque anni fa su di esso – bit.ly/41PrZIU – è tuttora il più popolare del canale, cliccato 131 milioni di volte). La durata non è standard ma in media varia tra i 10 e i 20 minuti. L’ambientazione e l’abbigliamento non mostrano segni religiosi particolari. I modi sono pacati, ma non per questo meno coinvolgenti, grazie anche al tono caldo della voce: si vive come pastore, chiama spesso «care pecore» i suoi follower e capita anche che personalizzi il suo messaggio, facendo il nome di qualcuno e assicurando che il Signore ha in serbo per lui/lei qualche evento positivo. Nell’articolo di “Folha de S.Paulo” l’antropologo Raphael Khalil dice di vedere in Leonardo «un ragazzo che sembra un oracolo, che continua a dirti: “guarda, vedo una chiave che a qualcuno aprirà la porta”». Mentre alcuni follower testimoniano che «usa la parola di Dio in modo semplice, perché nessuno si offenda, e ci fa aprire gli occhi sul mondo in cui viviamo, pieno di male», e che «sembra che parli direttamente a noi», senza le mediazioni istituzionali di una specifica Chiesa, perché «tutti noi che crediamo in Dio siamo credenti».
© riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: