Da tre giorni circola in Rete, a partire dal canale YouTube ispanofono di Disney+, il trailer di “Amen. Francisco responde”, un nuovo lungometraggio con papa Francesco come protagonista che sarà visibile per gli abbonati della piattaforma, «la casa dello streaming Disney», dal 5 aprile, mercoledì della Settimana santa.
L’Ansa riporta anche il titolo in italiano: “Faccia a faccia con papa Francesco”. «Dieci giovani, provenienti da ogni parte del mondo, incontrano il pontefice a Roma», racconta Domenico Agasso sul sito de La Stampa. «In questo dialogo, guidato dalle domande degli stessi giovani, verranno affrontati temi importanti per la gioventù di oggi come l'immigrazione, la sessualità, l'identità di genere o la libertà religiosa». Viene presentato come una «conversazione intima e senza precedenti».
Il film è stato realizzato da Producciones del Barrio e diretto da Jordi Évole e Màrius Sánchez, che per l’emittente spagnola La Sexta hanno già intervistato due volte il Papa, nel 2019 e nel 2020. È stato girato a Roma nell’ex Lanificio di via Pietralata nel luglio scorso: all’epoca, sul sito del Messaggero, Franca Giansoldati riferiva del viaggio riservato di Francesco verso il set. Il grande portale ispanofono di informazione e formazione Catholic-Link, con María Claudia Arboleda, commenta la notizia sottolineando che quello Disney «non è uno spazio neutrale di dialogo», bensì «apertamente contrario alla morale della Chiesa cattolica».
Di qui, due opzioni (che probabilmente segneranno i giorni che ci separano dall’uscita del film): ricevere la notizia «con un po’ di paura, riserve dubbi o – purtroppo, come fanno alcuni – un po’ di sospetto», oppure – ed è ciò che sceglie l’autrice – vedere il «buono» del Papa «che cerca di entrare in dialogo, di sedersi a parlare con i giovani che hanno domande su temi delicati...». In effetti, tra le poche parole di papa Francesco riportate nel trailer c’è il monito: «Silenzio! State fermi! Sembrate indemoniati!». Lo pronuncia scherzosamente, come quando un professore entra in aula e per prima cosa richiama all’ordine gli studenti dopo il cambio d’ora. Ma esse potrebbero anche essere accolte come garbato appello ad ascoltare con fiducia le sue risposte.