Mezza maratona venerdì sera per L'indice della paura, la miniserie financial thriller in quattro episodi in onda uno dietro l'altro su Sky Atlantic e in streaming su Now. Ambientata a Ginevra nel mondo della finanza, la serie britannica scritta da Paul Andrew Williams e Caroline Bartleet, diretta da David Caffrey, ispirata all'omonimo visionario bestseller di Robert Harris, racconta la storia di Alex Hoffman (Josh Hartnett), scienziato e genio dell'informatica, pronto a lanciare un sofisticato algoritmo per fare soldi sfruttando la paura dei mercati finanziari per gli eventi mondiali come il terrorismo o le pandemie («La paura è la più forte tra le emozioni umane, domina il mondo come mai in passato, ma le reazioni umane alla paura sono prevedibili»). Fino a che, dopo aver ricevuto misteriosamente a casa la prima edizione del libro di Charles Darwin L'espressione delle emozioni, Alex inizia ad avere una serie di visioni, di incubi o presunti tali. Lui stesso diventa vittima della paura, ma anche di situazioni incontrollate come la capacità di conoscere i fatti prima che accadano o comunque qualcuno o qualcosa li conosce per lui. Senza ovviamente svelare il finale di questo viaggio frenetico tra realtà, memoria e paranoie, c'è da dire che dal punto di vista del thriller L'indice della paura non concede tregua, la tensione è sempre alta, anche se ci sono degli eccessi e dei momenti splatter. Dal punto di vista del tema di fondo, tra finanza e intelligenza artificiale, la serie mette in guardia dai pericoli della bramosia di denaro, dall'avidità umana (incarnata in modo particolare dal socio di Alex, Hugo) e dagli eccessi della tecnologia con situazioni che già il grande Stanley Kubrick intuiva più di mezzo secolo fa in 2001: Odissea nello spazio con il supercomputer Hal 9000.
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