domenica 15 novembre 2020
Guai, grossi guai quando pensi di avere due alternative (la parola di oggi) e che il problema si riduca a scegliere quella corretta e migliore scartando l'altra. Come ammonisce Paul Watzlawick nel suo classico Istruzioni per rendersi infelici, riferendosi peraltro alle relazioni interpersonali, quando ci troviamo alle prese con due possibilità diverse e opposte, potremmo essere di fronte a una trappola: appena scegliamo una possibilità, ci verrà rimproverato di non aver scelto l'altra. Si tratta di un fenomeno arcinoto, “l'illusione delle alternative”. Ed è precisamente quanto sta accadendo dall'irruzione della pandemia.
Alcuni esempi lampanti.
Prendi i provvedimenti quando ospedali e cimiteri traboccano: “Assassini, dovevate agire prima”. Agisci in anticipo, prima che la crisi divampi: “Terroristi, volete seminare il panico solo per consolidare il vostro potere!”. Vari le stesse restrizioni per l'intero Paese: “Idioti, come si fa a trattare allo stesso modo territori diversi?”. Dividi l'Italia assegnando a ogni regione restrizioni diverse in base alla diffusione del virus e alla saturazione degli ospedali: “Che cos'è questa storia dei colori, non siamo qui a giocare a Risiko!”. Tieni le scuole aperte: “Irresponsabili, non sapete che i ragazzi sono il primo veicolo di contagio per genitori e nonni? Volete lo sterminio dei vecchietti?”. Chiudi le scuole: “Ma come si fa a lasciare i ragazzi a casa? La didattica va fatta in presenza! E i ragazzi hanno bisogno frequentare i coetanei”. Fornisci bollettini frequenti e ricchi di dati: “Terroristi, volete spaventarci per averci in pugno”. Non fornisci bollettini e lesini i dati: “Infami, che cosa ci state nascondendo? Diteci la verità, fuori i dati!”. L'Europa esita e sembra non agire: “L'Europa non esiste, l'Italia non conta nulla, siamo stati abbandonati, usciamo dall'Europa”. L'Europa mette a disposizione un bel po' di miliardi: “Ecco, così ci riempiamo di debiti”. Ci interroghiamo su che cosa fare in caso di seconda ondata dopo l'estate: “Idioti, non ci sarà nessuna seconda ondata, il virus è morto, lo dicono i migliori virologi, immunologi, epidemiologi (e anche mio cugino), volete solo terrorizzarci”. Arrivano ottobre e la seconda ondata: “Che cosa avete fatto per prevenire la seconda ondata? Era evidente che sarebbe arrivata”. Chiudiamo le chiese: “Non potete proibire alla gente di pregare”. Apriamo le chiese: “Servi del Vaticano! Irresponsabili! Non sapete che in chiesa vanno soprattutto gli anziani? Li volete morti?”. Chiudiamo le discoteche: “I giovani hanno bisogno di divertirsi, sono stati rinchiusi abbastanza”. Le riapriamo: “Pazzi, non sapete che in discoteca si sta tutti appiccicati?”. Fermiamo il campionato di calcio: “Che sciocchezza; il calcio è una delle principali industrie del Paese e la gente, soprattutto ora, ha bisogno di svago”. E allora giochiamo: “Ecco, i soliti signori del pallone, i privilegiati: chiudono tutti ma loro no...”. Il governo decide chiusure e aperture: “Siamo in una dittatura terroristica sanitaria, devono decidere i sindaci e le regioni”. Il governo delega a sindaci e regioni: “Governo irresponsabile, non sapendo decidere scarica tutto su sindaci e regioni”.
Sarà pure una lagna vittimistica, questa “illusione delle alternative”. Ma forse non aveva tutti i torti Antoine quando, al Festival di Sanremo del 1967, cantava Pietre: “Tu sei buono e ti tirano le pietre / sei cattivo e ti tirano le pietre / qualunque cosa fai, dovunque te ne vai / tu sempre pietre in faccia prenderai”. Poco dopo, Antoine diventerà un navigatore solitario. Niente pietre, in mezzo all'oceano.
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