Dopo la cosiddetta “Trilogia del dollaro” e C'era una volta il West, ieri è stato il turno di Giù la testa. Sono sfilati così, da un sabato all'altro in prima serata su Rai 3 sotto al titolo C'era una volta Sergio Leone, cinque dei film (ne ha girati sette in tutto) che il grande regista romano ha firmato in complicità artistica con l'amico Ennio Morricone, autore di musiche memorabili. Non è certo una novità che la tv proponga un ciclo classico sul più classico dei generi, il western, e sull'autore che più di tutti ne ha rotto gli schemi, per creare qualcosa di nuovo e di unico diventando un punto di riferimento stilistico per i cineasti contemporanei di tutto il mondo. Eppure è sempre un'emozione rivedere il gioco di sguardi tra Clint Eastwood e Gian Maria Volonté nella famosa scena di Per un pugno di dollari con l'invito a sparare al cuore («Al cuore Ramón, al cuore... Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con il fucile quello con la pistola è un uomo morto... Al cuore Ramón, al cuore...»). Oppure il mitico “triello” (una rivoluzione rispetto al classico duello) nel film Il buono, il brutto e il cattivo con quella lunga sequenza che ancora oggi viene studiata nelle università di cinema come esempio di montaggio. Momenti di grande spettacolo grazie anche alla musica e alle trovate geniali di Morricone come il fischio di Alessandro Alessandroni colonna sonora di Per un pugno di dollari o il carillon che segna il confine tra la vita e la morte nel rammentato “triello” di Il buono, il brutto e il cattivo. Nel loro genere i film di Leone-Morricone sono autentici capolavori a cui fra qualche giorno anche la Mostra del Cinema al Lido di Venezia renderà ulteriore omaggio con il documentario Sergio Leone, l'italiano che inventò l'America a firma di Francesco Zippel.
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