sabato 27 febbraio 2021
Difficile essere sereni in questo tempo dove ogni ora del giorno ci porta l'immagine di chi muore, di chi ha perduto la gioia di vivere o almeno l'interesse che sapeva dare il lavoro a chi lo aveva. Il mondo piange. Dove trovare un sorriso, un ora piacevole, una causa di gioia? Non certo per la strada dove si va in fretta, coperti dalla mascherina che rende difficile il respiro, né in quelle ore della notte, rubate alla legge, dove ballare in una piazza e fare del chiasso sembrano regali di libertà. La nostra pace dobbiamo trovarla dentro di noi, anche mille volte al giorno, quando sappiamo regalare il sorriso a chi piange,trovare le parole giuste ed un respiro sereno per chi si sente perduto. Dare infine con generosità quell'abbraccio dell'anima che sa prendere dentro di se il dolore dell'altro e ci dona la ricchezza di quel sorriso di cui noi stessi abbiamo bisogno. Pensare a chi è lontano e muore solo e dire nel nostro silenzio : non piangere, ecco la mia mano. E infine saper godere delle piccole cose inaspettate, come un saluto inatteso, un incontro nuovo, una cortesia non richiesta. Sopratutto godere anche dei capricci dei bambini perché sono espressioni di vita. La vita, questo grande immenso tesoro che ogni giorno, in ogni parte della terra qualcuno ci regala; a volte anche solo per qualche ora, per qualche respiro, ma anche nell'aria ha la ricchezza del suo profumo. Poichè ci sono proibite le carezze, proviamo a cantare la musica che distrugge la paura. Regaliamo il nostro sorriso anche quando ci costa fatica, ma sa dare pace a chi ne ha bisogno. Cerchiamo di non vedere solo il lato negativo di questo male che in questo momento copre la nostra terra. Forse ci ricorda cosa può essere la pazienza, l'amore perduto ,la carità anche di un solo sorriso. Non avremmo mai immaginato qualche anno addietro di contare i morti o gli ammalati dell'Africa o dell'Asia, considerando ogni nazione colpevole o meritevole di dolori e di perdite di vita propria. Abbiamo scoperto, attraverso il dolore, di essere fratelli e tali dovremmo restare anche quando tutto questo male finirà. Avremo forse imparato che lavorare non ha significato se lo si fa solo per se stessi, che la pace e la felicità sono e saranno vere se divise fra tutti in parti ugualmente raggiungibili. Anche chi non crede in un al di là eterno potrà dare la mano a chi prega guardando quel cielo che è di tutti e per sempre .
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