Anche Napoli avrà l'indispensabile impianto di compostaggio cittadino per trasformare la parte umida dei rifiuti «in risorse, pure come nuovi posti di lavoro», precisano il sindaco Luigi de Magistris e Marco Moranti, amministratore delegato di Banca Prossima, partner finanziario di una cordata di imprese green: Consorzio Gesco, Ceif e Tecton. L'impianto costerà circa 15milioni di euro, sorgerà a Scampia, in un'area di 49mila mq, e sarà di tipo modulare, composto da sei biodigestori in container, dove si svilupperà la fase anaerobica per produrre biometano, e due unità di stabilizzazione aerobica per il compost. Tratterà 20.500 tonnellate l'anno di rifiuti differenziati ed entro il 2016 produrrà 7.500 tonnellate l'anno di compost di qualità e 1,3 milioni di metri cubi l'anno di metano. Dopo due gare andate deserte e due anni di attesa qualcosa finalmente si muove sul fronte rifiuti e in modo innovativo. Anche per il finanziamento, grazie agli strumenti di "finanza comunitaria" messi a punto da Banca Prossima, l'istituto del Gruppo Intesa Sanpaolo specializzato nell'economia sociale, che emetterà un Titolo di Riduzione di Spesa Pubblica (Tris) cui potranno accedere tutti i cittadini. Sperimentato per la prima volta a Napoli e costruito sul modello dell'inglese Sib – Social Impact Bond – ma più avanzato, il Tris, a rischio zero, potrà fruttare ai risparmiatori interessi in linea con quelli dei titoli di Stato nell'arco presumibile di un quinquennio, con in più la soddisfazione di aver contribuito a realizzare un'opera di utilità sociale senza aggravio di tasse.
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