Di voce in voce, di vita in vita, di racconto in racconto, la fede è un patrimonio prezioso che è giunto a noi attraverso una successione, una trasmissione concreta da una persona all’altra. Siracusa in san Marciano ritrova proprio le radici apostoliche e quindi il legame profondo con Cristo, origine e culmine autentico dell’agire della Chiesa nel mondo. Le fonti sulla vita di questo santo martire in realtà sono tardive, ma questo non sminuisce la portata storica e di fede della figura di Marciano, che, secondo la tradizione, ad Antiochia era divenuto discepolo di san Pietro. Quest’ultimo lo inviò poi in Sicilia a portare il Vangelo. A Siracusa l’impegno di Marciano ebbe un notevole successo, portando a numerose conversioni, ma attirandosi l’inimicizia e l’odio di «coloro che in quel tempo avevano indegnamente lo scettro del comando». Per questo il protovescovo di Siracusa venne catturato e martirizzato. Alcune sue reliquie, poi, giunsero fino in Lazio, forse per mare, e sono conservate nella cripta della Cattedrale di Gaeta, che lo celebra come compatrono. La sua più antica raffigurazione risale all’VIII secolo, quindi al periodo bizantino e si trova nelle catacombe di Santa Lucia.
Altri santi. Sant’Angelo d’Acri (Lucantonio Falcone), sacerdote (1669-1739); beata Benvenuta Boiani, vergine (1255-1292).
Letture. Romano. Ef 6,1-9; Sal 13; Lc 13,22-30.
Ambrosiano. Ap 13,11-18; Sal 73 (74); Mt 19,9-12.
Bizantino. 1Ts 4,1-12; Lc 11,42-46.
t.me/santoavvenire
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