Quel fascino british di “Hotel Portofino”
martedì 1 marzo 2022
Con i primi due episodi ha preso il via ieri sera su Sky Serie il dramma d'epoca di origine britannica Hotel Portofino (disponibile anche on demand su Sky e in streaming su Now), ambientato nell'Italia d'inizio Ventennio, che racconta la storia di Bella Ainsworth, figlia di un ricco industriale inglese, trasferitasi in Liguria per aprire a Portofino un lussuoso albergo in puro stile british. La speranza della protagonista è di dare a se stessa e alle persone a lei realmente vicine un nuovo inizio dopo uno dei periodi più oscuri degli ultimi decenni, quello della Prima guerra mondiale, un conflitto che ha lasciato un segno indelebile. Attorno a Bella si muovono gli altri personaggi dell'hotel: dai clienti al personale, al marito Cecil, di origine nobile, ma ormai alle prese con i debiti e i traffici illeciti, compresi quelli sentimentali. Quasi tutti hanno qualcosa che non li fa dormire tranquilli: una storia amorosa, un intrallazzo o un trauma di guerra. In questo senso la serie ha qualche elemento del giallo, ancorché sofisticato, ma soprattutto è una fiction d'ambiente e d'atmosfera, con le vedute di Portofino che si sprecano. Un racconto dai ritmi lenti, che scava nella psicologia dei protagonisti più che altro attraverso i dialoghi. Il primo episodio, ad esempio, se ne va quasi tutto con l'arrivo dei clienti all'albergo e di conseguenza con la loro presentazione. Sullo sfondo ci sono comunque le vicende politiche che coinvolgono anche un paradiso come Portofino, ormai in mano a scaltri e ricattatori funzionari fascisti, mentre le camice nere seminano il terrore. Un versante, questo, sul quale qualcosa di più, anche a livello di azione, si muove solo a partire dalla fine del secondo episodio. Il tutto ha comunque un fascino che potremmo per l'appunto definire british.
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