domenica 19 agosto 2007
Su La Repubblica (venerdì 17) esce l'ottava puntata di una «storia dell'evoluzio-ne» scritta da Luca e Francesco Cavalli Sforza (padre e figlio), che questa volta smentiscono se stessi e l'evoluzioni-smo come teoria di sviluppo casuale del creato, senza leggi né progetto né Creatore. Gli Autori affermano che «l'invenzione è la specialità degli umani», grazie a cui siamo passati «dall'uso del fuoco alle nuove tecnologie [...] La nostra inventività, intesa come la capacità di costruire strumenti che ci permettono di interagire con il nostro ambiente», ha prodotto «un'evolu-zione squisitamente culturale», vale a dire frutto dell'intelligenza, che ha permesso «un'accelerazione fortissima dell'evoluzio-ne biologica» e favorito «la comparsa dell'uomo moderno, cioè della specie umana che abita il mondo oggi (Homo sapiens sapiens)», due volte sapiente, con tutte le invenzioni che nell'insieme «chiamiamo civiltà». Dobbiamo essere grati ai due Cavalli Sforza: ci hanno fornito la migliore dimostrazione che l'evoluzione segue proprio quello che gli evoluzionisti negano chiamandolo con disprezzo e sarcasmo «disegno intelligente». Segno che anche loro si sono evoluti in base a un progetto intelligente. Solo che, però e chissà perché, non se ne sono accorti.

FRITTO LAICO
Il prof. Carlo Flamigni, è assai più forte in ginecologia che in italiano. Ammette, per esempio (Liberazione, venerdì 10), di non conoscere l'espressione «troppo "uccisiva"» usata per giustificare una proposta di modifica della Legge 40 di fecondazione artificiale, anche se da trent'anni la si usa proprio in materie di sua competenza come aborto e fecondazione artificiale. Non solo, ma definisce «radicata superstizione cattolica» il dato razionale, scientifico e legislativo (art. 1, stessa legge) che «l'embrione è uno di noi». Ignora anche che superstizioni sono, semmai, la trovata di negare l'umanità del concepito prima del 14° giorno (il "pre-embrione") o «nella fase pre-zigotica»; la definizione di "sacrosanta" usata per la legge di aborto, oppure la rifondazione comunista auspicata da Liberazione. Su cui Flamigni deplora la «nuova moda delle parole create ad hoc» ("uccisiva") quando proprio il suo lessico laico-abortista, cioè l'Antilingua, è costituito di parole dette per non dire quello che si ha paura di dire, cioè la verità che si vuol nascondere. I lettori le conoscono: oltre a quelle già ricordate, sono centinaia: Ivg, diritti civili e riproduttivi, complessi di cellule evolutive derivati da fecondazione ovulare, induzione mestruale, contraccezione d'emergenza, pillola del giorno dopo... Continuo, oppure anche questa è per Flamigni «aria fritta», magari su qualche padella laica?

SUPERLATIVI SUPER
L'Unità sta pubblicando una propria «storia» con la riproduzione delle sue copie celebrative di avvenimenti eccezionali. Per esempio (martedì 14) la morte di Stalin (6 marzo 1953), ovvero dell'«uomo che più di tutti ha fatto per la liberazione e per il progresso dell'umanità». O (giovedì 16) il crollo del muro di Berlino, frutto postumo dello stalinismo (10 novembre 1989). Questo giorno fu per l'Unità «Il giorno più bello per l'Europa». Per i comunisti i superlativi più si contraddicono e più sono super.
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