È in arrivo per milioni di lavoratori e di pensionati (Inps, Inail, altri enti) la Certificazione Unica (CU 2025) dei redditi percepiti lo scorso anno. Il documento deve essere consegnato all'interessato entro lunedì 17 (la scadenza di legge del 16 marzo cade di domenica). A seguire, inizierà l’annuale stagione delle dichiarazioni dei redditi, in particolare con il modello 730 sempre più apprezzato dai contribuenti precompilato nella gran parte dei dati fiscali personali. Il nuovo 730 edizione 2025 e le relative istruzioni di compilazione sono ancora in fase di bozza in attesa del loro rilascio ufficiale da parte della Agenzia delle Entrate. Diverse le novità che quest’anno accompagnano le dichiarazioni dei redditi, in particolare per i bonus edilizi e per i carichi familiari. Sostanzialmente immutato è invece il quadro delle spese sanitarie che alleggeriscono il rapporto del lavoratore e del pensionato con il fisco. Una importante novità giunge ora dalla Corte di Cassazione con riferimento al 730 dove si indicano le spese mediche e di assistenza a persone con disabilità, spese che, inserite nel Quadro E del 730 rigo E 25, possono essere interamente dedotte dal reddito imponibile. La deduzione è però vincolata da alcune condizioni, allo scopo di evitare possibili abusi. Occorre infatti che la persona con grave e permanente invalidità (legge 104/1992) sia assistita da un professionista sanitario abilitato (infermiere, fisioterapista, riabilitatore, educatore ecc.) e con la dovuta documentazione di spesa.
Invece nel caso in cui l’assistenza sia prestata da una semplice badante, la relativa spesa viene riconosciuta solo per il 19%, con il limite di 2.100 euro e se i redditi del contribuente non superano 40 mila euro.
Contrariamente alle indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, la Cassazione (sez. trib. 449/2025) ritiene invece che la tutela della persona disabile, anche per gli aspetti fiscali, deve essere completa e pertanto non vincolata ad alcuna condizione. Di conseguenza la deduzione dal reddito del 100% sostenuta dal contribuente deve essere indipendente dalla qualificazione professionale di chi fornisce l’assistenza. Le relative istruzioni dell’Agenzia, in bozza, sono attualmente segnalate con un “punto interrogativo”, il che richiama a un possibile ripensamento, del resto in linea con il nuovo Piano per la Disabilità.
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