La reazione allo strattonamento di una fedele in piazza San Pietro, mentre si dirigeva verso il presepe, è stato certamente il gesto di papa Francesco più analizzato e commentato in questi giorni sia fuori, sia dentro il web, con una ridondanza alla quale continuano a contribuire, strumentalmente, i siti e i blog a lui ostili. Ma non è stato l'unico gesto "fuori protocollo" compiuto dal Papa lo scorso 31 dicembre. Poche ore prima egli aveva partecipato, in forma strettamente privata, alle esequie di Maria Grazia Mara, docente di storia del cristianesimo alla Sapienza e di patrologia all'Augustinianum. Di lei ha già fatto memoria, qui su "Avvenire", il mio compagno di rubrica Gianni Gennari ( bit.ly/2QZGnJ8 ), mentre tra gli altri necrologi merita di essere letto quello di uno dei suoi editori, il dehoniano Alfio Filippi, su "Settimananews" ( bit.ly/35sX1pp ).
Quanto alla presenza di Francesco nella chiesa di San Giuseppe al Nomentano, essa è stata puntualmente riferita da "Vatican News", nonché spiegata sul suo blog da Luigi Accattoli, che divideva con il Papa e con molti altri l'amicizia e la stima verso la professoressa.
Il giorno successivo il sito dell'Istituzione teresiana in Italia ( bit.ly/2FoNGof ), alla quale Maria Grazia Mara era legata, ha documentato il tutto attraverso ulteriori immagini, riprese ancora da Accattoli ( bit.ly/39WaBp0 ) con l'aggiunta di nuovi dettagli alla storia: i fiori bianchi che Francesco ha posto sulla bara, la sua scelta di non aggiungersi ai dodici concelebranti neppure per il rito del commiato, la comunione ricevuta presso il proprio banco mentre si stava mettendo in fila con gli altri. A proposito del posto occupato dal Papa tra i banchi, le foto parlano da sole: soprattutto quelle delle tre fedeli che se lo sono trovato al loro fianco. È a loro che vorrei chiedere: in cuor vostro, eravate così quiete come le immagini lasciano intendere?
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