Nessuna fiamma può consumare il fuoco dell’amore autentico
domenica 17 dicembre 2023
Quando nell’anima arde il fuoco del vero amore, non c’è fiamma del mondo che possa farci del male. Soprattutto se quell’amore è radicato nel cuore di Dio. Ecco perché i cristiani vivono le inevitabili ferite della vita con un coraggio che è profetico e portatore di speranza per tutti. Ed è proprio di fronte agli ostacoli che viene saggiata la credibilità della loro fede e della loro testimonianza. Proprio di questa sfida ci parla la storia dei tre santi Anania, Azaria e Misaele, le cui vicende sono narrate nel libro di Daniele. Erano giovani del Regno di Giuda, deportati a Babilonia assieme al loro popolo dal re Nabucodònosor, e, assieme a Daniele, si erano fatti notare per le loro capacità, tanto che il sovrano decise di farli amministratori di una provincia. I loro nomi vennero cambiati con dei nomi caldei: Daniele divenne Baltazzàr, Azaria divenne Abdenego, Anania divenne Shadrach e Misaele divenne Mesach. Questo però non fece loro dimenticare le proprie radici e la propria identità religiosa. Quando, infatti, il re eresse una statua e chiese che tutti l’adorassero essi si rifiutarono e per questo furono gettati dentro a una fornace ardente. Ma mentre loro, illesi, elevavano canti di lode a Dio, gli uomini addetti al fuoco venivano uccisi dalle potenti fiamme. Fu lo stesso Nabucodònosor, stupito, a salvare i tre dal supplizio, riconoscendo la grandezza del loro Dio. Altri santi. San Modesto, patriarca di Gerusalemme (VII sec.); san Giovanni de Matha, sacerdote (1154-1213). Letture. Romano. III Domenica di Avvento - Gaudete. Is 61,1-2.10-11; Lc 1,46-54;
1Ts 5,16-24; Gv 1,6-8.19-28. Ambrosiano. Domenica dell’Incarnazione o della Divina maternità della Beata Vergine Maria. Is 62,10-63,3b; Sal 71 (72); Fil 4,4-9; Lc 1, 26-38a. Bizantino. Col 3,4-11; Lc 14,16-24 e Mt 22,14. t.me/santoavvenire
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