domenica 10 gennaio 2016
Amalgama lavoro e cultura il progetto "Napoli Museo Aperto". Un piano sperimentale della durata di sei mesi, presentato dal sindaco Luigi de Magistris, in collaborazione con gli assessorati alle politiche giovanili, alla cultura e al lavoro e finanziato dal fondo Garanzia Giovani (programma di Ue e ministero delle Politiche Sociali). Partirà a metà febbraio e vedrà impegnati 247 giovani dai 18 ai 29 anni, iscritti ai centri d'impiego, in 30 siti tra chiese, quadrerie e musei, e nelle 14 stazioni del Metrò dell'Arte. Non più dunque da volontari, come di consueto accade, ma dietro compenso, trasformandosi, in veri impiegati part time, per ora, dell'arte e della cultura. «Tanti giovani ci aiuteranno a tenere aperte chiese che prima erano chiuse, poi si passerà alle stazioni della metro, a parchi e giardini, aree degradate», commenta il sindaco. «Dura solo sei mesi con retribuzione – afferma ancora de Magistris –. Ma è un progetto rivoluzionario perché lavoreremo subito per bandi a evidenza pubblica e, attraverso la forma delle cooperative, i giovani potranno trovare lavoro con la cultura in maniera stabile». Tutti i selezionati risponderanno a tre profili differenti: il 33 per cento avrà qualifica di guida turistica, il 33 per cento sarà composto da laureati in Lingue o Beni culturali e il rimanente saranno diplomati in lingue. I giovani contribuiranno a tenere aperti i siti oltre gli orari previsti e permetteranno l'apertura di quelli ancora chiusi al pubblico. Grazie agli under trenta Napoli diventerà un museo tutto da conoscere.
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