Ècostoso, ma che bel regalo è il meridiano Mondadori dedicato a Toni Morrison! Quando alla grande scrittrice afro-americana fu assegnato il Nobel ci furono in Italia (e sicuramente altrove) molti intellettualoni (1993) che dissero chiaro e tondo: è una sconosciuta, e gliel'hanno dato perché donna e nera. Di certo ignoravano i suoi romanzi, che pure avevano a disposizione, curati spesso per Frassinelli da Franca Cavagnoli. Ogni premio è politico, si potrebbe dire, ma quello fu uno dei Nobel bene assegnati. (E di male assegnati noi italiani sappiamo qualcosa). Nel Meridiano a parlare di Morrison sono persone che se ne sono occupate tra le prime, Marisa Bulgheroni, la citata Cavagnoli, Sandro Portelli e Chiara Spallino. E mi piace ricordare che qualche anno fa, 2014, le Edizioni dell'asino raccolsero scritti loro e di altri sulla scrittrice Toni Morrison, amatissima. E che qualche anno prima del Nobel "Linea d'ombra" pubblicò, se ben ricordo, un'intervista a Morrison di Maria Nadotti, un'altra che ne aveva capito la grandezza. Sì, Beloved e Il canto di Salomone e Sula e Jazz e Paradiso e A casa (che manca dal Meridiano ma che a me piace molto) sono romanzi che restano, di sorprendente originalità di scrittura e di approccio nel solco di una storia terribile come è stata quella dei neri degli Usa. Morrison ha voluto ostinatamente ricordarci che furono 60 milioni e più i neri morti nella traversata dall'Africa alle Americhe! e che i sopravvissuti sono stati schiavi fino alla guerra civile, e che dopo hanno raramente avuto una vita da uguali. Uno dei primi scrittori che ho conosciuto e il primo nero cui ho dato la mano è stato Ralph Ellison, autore del capolavoro Uomo invisibile. Parlare di Morrison vuol dire parlare anche di lui, della pioniera Zora Neale Hurston (che fu tradotta in Italia da Ada Gobetti prima della guerra su stimolo di Franco Antonicelli), di Richard Wright, di Langston Hughes, di James Baldwin. E ovviamente di Martin Luther King, sul fronte della lotta per l'uguaglianza e i diritti dei neri. Dietro le loro narrazioni o rivendicazioni c'è stata a muovere alcuni, ieri, la speranza del socialismo e nei più una spinta decisamente religiosa. Toni Morrison si era convertita da ragazzina al cattolicesimo, ma non ne ha visto solo la parte consolatoria bensì, anche e soprattutto, la tragedia della croce. E Beloved, il suo capolavoro è lì a ricordarcelo con la più terribile delle storie, quella di una madre che, per evitare alla figlia un destino di schiava, sceglie di essere lei stessa a ucciderla.
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