«Sport e integrazione» è il tema dato al progetto messo in cantiere dal Coni di Catanzaro e dal centro d'accoglienza "Luna Rossa" che fa parte della comunità "Progetto Sud" di Lamezia Terme. Coinvolge migranti minorenni non accompagnati giunti sulle nostre coste e accolti in strutture di vario genere.
Alagie, Amadou, Sulayman e Mamadu hanno tra i 16 e i 17 anni e arrivano da Gambia e Costa d'Avorio. Nei mesi passati, più fortunati di altri, si sono messi in viaggio su barconi di fortuna riuscendo ad attraversare il Mediterraneo sino a quando sono stati tratti in salvo. Ora imparano a pattinare con le rotelle grazie al lavoro della società "Pattinaggio Lamezia" che insegna loro le basi di questo sport. Sono impegnati in prima persona il presidente Salvatore Raccuglia e sua figlia Valeria più volte campionessa italiana della specialità. Per i giovani migranti è la prima volta sui pattini ma se la stanno già cavando bene, divertendosi e pure muovendo piccoli ma fondamentali passi su un percorso di integrazione che mira a renderli protagonisti e coinvolti. E i frutti ci sono. Da subito Alagie, Amadou, Sulayman e Mamadu hanno familiarizzato con gli altri ragazzi. «Il coinvolgimento dei minori richiedenti asilo può essere un efficace strumento per abbattere le barriere della diffidenza, della paura e dell'incomunicabilità attraverso il linguaggio universale dello sport», sottolinea il delegato provinciale del Coni Gianpaolo Latella. Che sigilla: «Il progetto dimostra i grandi risultati che lo sport può contribuire a realizzare in campo sociale».
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