Hanno cercato di tradurre le parole dell'enciclica “Laudato Si'” di Papa Francesco in opere concrete e dallo scorso novembre hanno aperto un piccolo mercato di abiti di seconda mano a Siracusa. Un'iniziativa accolta con favore anche dai turisti.
Il mercatino si tiene nella chiesa di San Cristoforo all'Assunta, chiusa da quarant'anni. E la comunità parrocchiale di San Paolo, coordinata dalla responsabile Celeste Miolli, ha raccolto così 1.800 euro: 900 sono stati utilizzati per pagare la bolletta della luce e aiutare persone in difficoltà del quartiere. Circa di 800 euro invece sono serviti per l'acquisto di venti biciclette destinate agli abitanti del villaggio di pescatori Kairoa, nell'isola di Zanzibar, Tanzania. Inoltre sono stati donati più di 200 chili di abbigliamento. Un centinaio di euro è stato infine speso nei trasporti.
«Zanzibar rappresenta uno dei luoghi che la civiltà occidentale ha deturpato con il proprio consumismo – ha detto il parroco, don Rosario lo Bello –. L'iniziativa ha alla base uno spirito cristiano: incontrare i fratelli nei quali si scorge il volto di Cristo; aiutare i fratelli nella loro terra di origine, rispettando il loro tipo di progresso, perché l'Africa è loro e non delle multinazionali. Il problema non è solo aiutarli a casa loro, ma lasciargli casa loro. Le parole chiave sono “riciclo”, “informazione” e “boicottaggio”. Il mercatino del riciclo nella chiesa dell'Assunta è un pretesto per scacciare la nebbia dagli occhi, per vedere dove stiamo andando, per poter scegliere di fare la nostra piccola parte nella salvaguardia del Pianeta e nella protezione dei più deboli».
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