Da Roma a Cherson martire della retta fede
mercoledì 13 aprile 2022
È nell'umanità di Cristo che si salva l'umanità intera, negare l'uomo Gesù significherebbe quindi negare la pienezza dell'opera di salvezza. Su questo punto il dibattito nei primi secoli fu particolarmente acceso e provocò anche martiri, come accadde nel caso di san Martino I. Originario di Todi, era prete a Roma e poi apocrisario, legato pontificio alla corte imperiale di Costantinopoli. Salì al soglio pontificio nel 649 e presto si trovò ad affrontare la questione della volontà di Cristo. Indisse un Sinodo a Roma che stabilì che in Cristo si trovavano pienamente la volontà divina e quella umana. Per questo l'imperatore Costante II che mandò in Italia l'esarca Olimpio perché conducesse prigioniero il Papa in Oriente. Olimpio, però, si ribellò e si autoproclamò signore d'Italia, governando sulla penisola per tre anni e lasciando così libero Martino. Poi, però, Olimpio cadde in battaglia e Costante inviò un nuovo emissario che prese prigioniero il Papa e lo portò a Costantinopoli. Condannato, Martino venne condotto prigioniero a Cherson, oggi in Ucraina, dove morì nel 655.
Altri santi. Sant'Orso di Ravenna, vescovo (IV-V sec.); beata Margherita da Città di Castello, domenicana (1287-1320).
Letture. Romano. Is 50,4-9; Sal 68; Mt 26,14-25.
Ambrosiano. Gb 42,1-10a; Sal 118 (119),169-176; Tb 13,1-18; Mt 26,14-16.
Bizantino. Es 2,11-23/Gb 2,1-10; Mt 26,6-16.
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