Sono «centomila in Italia» i «figli dei gay» e pare siano tra i più felici del mondo. Così fa intendere il Corriere della sera (lunedì 5), in due intere pagine di omologazione dell'omosessualità. Oltre alla «genitorialità», che, in stile zapateriano, sostituisce paternità e maternità, il Corriere lancia altre nuove parole di antilingua come «co-genitorialità», «genitore sociale», «famiglie arcobaleno» (che io direi "mono", anzi "omocolore"). Insomma, «le famiglie omogenitoriali vivono meglio il quotidiano». Infatti «decine e decine di studi, fatti all'estero, dimostrano che non ci sono problemi» per lo sviluppo del bambino, anzi «una famiglia omosessuale è in grado di far crescere un bambino al meglio». Infatti «i figli degli omosessuali sono più tolleranti, meno conformi agli stereotipi di genere, portati ad essere meno conformisti». Per esempio, le bambine «sono molto androgine», cioè «più propense a entrare in campi tradizionalmente maschili» e i maschietti «hanno una propensione molto forte all'accudimento». Problemini, forse, tra i quali, però, è anche quello che loro non sanno se sono maschi o femmine. Spiega la psicologa americana Elizabeth O'Connor: «Penso che sia tutt'altro che negativo poter considerare tutte le possibilità prima di decidere chi si è».
ASSURDO O STUPIDO
«Credo quia absurdum» (credo perché è assurdo, incredibile): questa sentenza, attribuita a Tertulliano, ma che lui non ha mai scritto, si attaglia bene a certi "pensatori" laicisti, che credono di strabiliare il mondo facendo ricorso ai più vieti luoghi comuni, ai quali, però, essi stessi credono proprio perché incredibili. Ecco (mercoledì 7), su La Stampa, un campione del laicismo spagnolo, Javier Cercas, professore di letteratura a Girona (in Catalogna, 86mila abitanti) e giornalista, del quale è il mirabile testo che segue: «Qualche settimana fa, la Chiesa ha lamentato la scarsità di peccati mortali e ne ha annunciato un nuovo pacchetto». Il Cercas l'ha ricavato da un'intervista all'Osservatore Romano (9 marzo) del vescovo Gianfranco Girotti, reggente della Penitenzieria Apostolica: «Manipolazioni genetiche, inquinamento ambientale, sperequazioni sociali, insostenibile ingiustizia sociale...». Si tratta delle «nuove forme di peccato» emerse «come corollario del processo di globalizzazione», ma per Cercas il Vaticano vuole «aumentare il numero dei peccati per aumentare il numero dei peccatori e così aumentare il numero delle confessioni». Un'inflazione voluta per la brama di accrescere il «potere più formidabile, quello di perdonare i peccati», però con il rimpianto di non poter «infilare in questa lista tutti gli atti possibili, compreso bere Pepsi Cola ed essere tifoso del Real». La cosa più preoccupante, però, non è che Cercas credat quia stupidum, ma che La Stampa lo pubblichi.
LIBERO (DI EVADERE)
«Come non pagare le tasse. Guida all'evasione»: così il titolo a tutta prima pagina di Libero, il quotidiano moralizzatore, che ogni giorno denuncia uno scandalo (giovedì 8): «Ecco i vari modi per non versare le imposte dovute». E dedica le intere pagine 2 e 3 a un particolareggiato ed esemplificato «Vademecum dell'evasore» ovvero: come ti istruisco il popolo evasore.
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