Le sue ricchezze, tesoro per gli ultimi Oggi è patrono e modello per la sua città
domenica 13 novembre 2022
La santità non è un’esclusiva di religiosi, consacrati o del clero, è un patrimonio di tutta la comunità dei battezzati, che possono aspirare alla “perfezione” della vita cristiana là dove essi vivono e operano. Ce lo ricorda la vicenda di sant’Omobono di Cremona, laico e mercante divenuto un autorevole testimone del Vangelo per la sua città. La sua storia viene narrata sempre a partire dalla sua morte, avvenuta improvvisamente nella chiesa di Sant’Egidio nel 1197: Omobono era al suo posto, come sempre, quando si accasciò senza alcun segnale di sofferenza. Il patrono di Cremona era un laico, ricco mercante con il cuore aperto agli altri. Proprio per questa attenzione egli divenne in vita un punto di riferimento per i suoi contemporanei, che dopo la sua morte non ebbero dubbi riguardo alla sua santità. Vissuto nel XII secolo, Omobono Tucenghi aveva una florida attività commerciale laniera ma la sua profonda fede cristiana, condivisa con la moglie, lo portò a scegliere di condividere i propri introiti con i poveri. Non solo: grazie al suo stile di vita profondamente cristiano egli si fece anche mediatore nelle divisioni sociali e politiche che ferivano la comunità locale. Quando morì improvvisamente nella chiesa di Sant’Egidio (oggi intitolata proprio a lui) la sua fama di santità si diffuse immediatamente: venne canonizzato il 13 gennaio 1199, a meno di due anni dalla morte. Altri santi. San Fiorenzo di Città di Castello, vescovo (520-599); beato Veremondo Arborio, vescovo (930-1011). Letture. Romano. Ml 3,19-20; Sal 97; 2Ts 3,7-12; Lc 21,5-19. Ambrosiano. I Domenica di Avvento. Is 51,4-8; Sal 49 (50); 2Ts 2,1-14; Mt 24,1-31. Bizantino. Eb 7,26-8,2; Lc 10,25-37.
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