Si chiama Monica ed è la figlia di papà Ghideon e mamma Esther, famiglia migrante del Ghana e ospite dello Sprar di Ottati, piccolo e magico paesino del Cilento. La piccola è stata battezzata nella chiesa di Ottati dal parroco don Ivan Sarto. A farle da padrino e madrina sono stati il sindaco Eduardo Doddato e sua moglie Renata. «La comunità ottatese ha partecipato con gioia alla celebrazione – sottolinea don Ivan – sfatando paure e diffidenze iniziali. Oggi facciamo veramente esperienza dell'esser fratelli».
Il sindaco Doddato ha voluto dare un segnale forte e preciso ai concittadini e non solo: «Favorire l'integrazione sociale con la comunità, la permanenza delle scuole, l'economia degli esercizi commerciali locali, l'occupazione di persone del posto, la riapertura di case sfitte e l'introito delle relative locazioni. In sintesi, occupandosi delle persone meno fortunate di noi e favorendo il sociale si favorisce anche lo sviluppo economico del nostro piccolo borgo».
Accogliere, proteggere, promuovere, integrare: sono i 4 verbi scelti da papa Francesco per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. «Da tempo proviamo a praticarli attraverso l'accoglienza diffusa, l'ospitalità di quattro o cinque nuclei familiari per ciascun comune spesso a rischio di desertificazione – dicono dalla cooperativa La Rada, che gestisce il progetto –. I nostri auguri ai genitori Esther e Ghideon e il nostro grazie al sindaco Eduardo Doddato e consorte, e all'intera comunità di Ottati che ha saputo accogliere, proteggere, promuovere, integrare».
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