La cura è un cammino d’amore condiviso
sabato 12 aprile 2025
Ognuno di noi ha bisogno di cura, perché da soli siamo destinati a perderci e l’amore e la vita è un cammino d’amore da vivere assieme, tenendosi per mano. In quest’orizzonte di senso visse san Giuseppe Moscati, medico che seppe conciliare scienza e carità. Era nato nel 1880 a Benevento, ma dal 1888 viveva a Napoli, dove si era laureato in medicina nel 1903. Nella sua carriera non si risparmiò per aiutare i sofferenti: salvò alcuni malati durante l’eruzione del Vesuvio del 1906; prestò servizio negli Ospedali Riuniti in occasione dell’epidemia di colera del 1911; fu direttore del reparto militare durante la Grande guerra. Negli ultimi dieci anni di vita fu particolarmente attivo sul fronte della ricerca e dello studio scientifico: fu assistente ordinario nell’istituto di chimica fisiologica; aiuto ordinario negli Ospedali riuniti; libero docente di chimica fisiologica e di chimica medica. Scelse, però, di stare vicino a chi soffriva anche quando gli venne proposto di diventare ordinario all’Università di Napoli: «Il mio posto è accanto all’ammalato», disse. Nel 1919 fu scelto come primario agli Ospedali Riuniti. Continuò a stare accanto agli ultimi offrendo assistenza gratuitamente ai poveri. Il 12 aprile 1927 morì a causa di un infarto. Giovanni Paolo II l’ha canonizzato nel 1987 al termine del Sinodo dei vescovi su «Vocazione e missione dei laici nella Chiesa». Altri santi. San Damiano di Pavia, vescovo (VII-VIII sec.); sant’Alferio, abate (X-XI sec.). Letture. Romano. Ez 37,21-28; Ger 31,10-13; Gv 11,45-56. Ambrosiano. Dt 6,4-9; Sal 77 (78); Ef 6,10-19; Mt 11,25-30. Bizantino. Eb 12,28-13,9; Gv 11,1-45. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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