Puntata davvero interessante quella di lunedì di PresaDiretta, il programma giornalistico di Rai 3 condotto da Riccardo Iacona. Un voto in più in partenza per il solo fatto di essere andato in competizione, tra gli altri, con lo squallore del Grande fratello vip di Canale 5 dove i vip più che tali sono spesso cafoni di bassa lega tra cui qualcuno anche in questa edizione sembra abbia tentato di distinguersi. Il GF nega affidandosi a un tweet nel quale afferma che «nessun concorrente ha pronunciato alcuna espressione ingiuriosa contraria al regolamento e alla morale». Ma il sospetto che anche in questa edizione qualcuno abbia bestemmiato rimane. Quanto sarebbe stato meglio che gli oltre 3 milioni di telespettatori di Canale 5 si fossero sintonizzati su Rai 3? Dalla puntata di PresaDiretta dal titolo “Iperconnessi” avrebbero appreso che sul pianeta ci sono più schede sim che persone, che viviamo in simbiosi con lo smartphone, che tocchiamo il suo schermo 2 mila volte al giorno, che viviamo nel terrore di perderlo (si chiama nomofobia), che su internet complessivamente e con i vari supporti passiamo 6 ore al giorno. E se non bastasse c'è l'aspetto immediatamente drammatico: ogni anno nel mondo 250 mila persone muoiono nel traffico per disattenzione, in molti casi si tratta dei cosiddetti «zombi dello smartphone». Ma non solo: ci sono anche le conseguenze sulla postura e soprattutto sul cervello. La posizione ricurva che assumiamo per chattare, oltre a ridurre il campo visivo, fa sì che la testa pesi sul corpo sei volte di più. In quanto alle conseguenze cognitive, basti pensare che la nostra soglia di attenzione è diventata più bassa di quella dei pesci rossi: 8 secondi rispetto a 9. Insomma, dal 2007, da quando è entrato nella nostra vita, siamo noi a possedere lo smartphone o è lui a possedere noi? Quello che è certo è che ci sta cambiando antropologicamente e biologicamente. Pensiamo sempre meno e sempre più semplice. Forse anche per questo continuiamo a preferire il Grande fratello a PresaDiretta, che non è il programma perfetto, ma almeno prova ad essere sul campo e sul pezzo. In passato abbiamo notato qualche scivolata ideologica e qualche lunghezza eccessiva di alcune inchieste, ma di sicuro i 945 mila telespettatori di lunedì si sentono oggi un po' superiori ai pesci rossi.
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