Hanno postato sui social la foto in cui si abbracciano sorridenti. Gianni Morandi e Fabio Fazio sono amici. Domenica 24 settembre i loro programmi, entrambi al debutto, hanno pareggiato in termini di ascolti. L'isola di Pietro (Canale 5) ha forse raccolto qualcosa di più in permanenza, mentre Che tempo che fa (Rai 1) qualche zero virgola in termini assoluti (ma partiva prima e finiva dopo). In ogni caso sono stati tutti e due accreditati di uno share superiore al 20%. Il secondo round, domenica scorsa, ha registrato per entrambi una naturale flessione. Che tempo che fa l'ha spuntata di misura sul competitor, ma L'isola di Pietro ha comunque goduto della fedeltà che si deve a una fiction in sei parti soprattutto se ci si affida a produttori di garanzia come Matilde e Luca Bernabei, che con la società di famiglia (quella Lux Vide che firma le migliori fiction in circolazione) è capace di mettere insieme una storia forte di bullismo e disagio giovanile, intrecci notevoli, attori di richiamo, panorami mozzafiato e due generi tra i più amati dal pubblico: il poliziesco e il medical drama, con tanto di eroe positivo, il medico pediatra Pietro Sereni (Gianni Morandi), punto di riferimento della comunità di Carloforte, nell'arcipelago sardo del Sulcis, dove un'esplosione alla Vecchia Tonnara provoca la morte di quattro ragazzi e il ferimento di altri che erano lì per una festa. Molti si salvano grazie al tempestivo intervento del dottor Sereni. Da Milano, intanto, la figlia Elena, vicecommissario di polizia, accorre sull'isola per accertarsi delle condizioni del padre, che non vede da quindici anni, da quando se n'è andata dopo la morte della madre. Ma anziché ripartire, decide di seguire le indagini sull'esplosione, che non è stata accidentale. Mentre si scopre che a quindici anni ha avuto una figlia, Caterina, e che adesso la ragazza, alla stessa età, è a sua volta incinta. Da qui i successivi avvenimenti, ma più che sul mistero il regista Umberto Carteani lavora sui sentimenti. Pietro non è esattamente il protagonista (più di lui lo è la figlia), ma è il perno attorno al quale ruota la storia. E come attore seriale, a quasi vent'anni dalla precedente esperienza, Morandi se la cava ancora. Lui stesso ammette di avere oggi la faccia vissuta giusta per una fiction.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: