Qualche annetto sarà anche passato. Ma Arianna – ricordate? La figlia del re di Creta che aiutò l'ateniese Teseo a orientarsi e a sconfiggere il Minotauro nel suo complesso labirinto... – sembra aver mantenuto lo stesso smalto e, seppure più tecnologica rispetto ai tempi della mitologia greca, accetta ora un'altra sfida: aiutare i non vedenti nella funzione dell'orientamento, aumentandone l'indipendenza e il conseguente inserimento sociale. Perché è ispirata proprio al mito di Arianna e Teseo e al celebre labirinto la App creata da un gruppo di ricercatori dell'Università di Palermo. L'applicazione è stata presentata a Boston, per iniziativa della Fondazione Andrea Bocelli e del Mit (Massachusetts Institute of Technology) davanti a una platea di scienziati.«I non vedenti vivono in un labirinto buio – spiega Pierluigi Gallo, del gruppo di lavoro dell'ateneo siciliano – e l'unico modo per uscire è creare una mappa virtuale dell'ambiente. Il sistema Arianna, acronimo di pAth Recognition for Indoor Assisted NavigatioN with Augmented perception, svolge questo compito. L'applicazione sfrutta la fotocamera dello smartphone per individuare un tracciato sul pavimento, mentre l'utente mantiene un dito sullo schermo. Quando la linea arriva a trovarsi sotto il dito, il dispositivo vibra. Muovendo lo smartphone, il non vedente può seguire la linea, nello stesso modo in cui userebbe un bastone». Lungo il percorso, inoltre, Arianna darà all'utente altre informazioni, come la presenza di bar, negozi o toilette.
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