domenica 5 febbraio 2012
«La martellante azione delle gerarchie ecclesiastiche contro ogni cambiamento sui temi che il Vaticano definisce "non negoziabili" stanno già producendo frutti avvelenati». Scrive così Carlo Troilo, esponente della radicale Associazione Luca Coscioni, sull'Unità (mercoledì 1) in un articolo interrogativo e stimolante su «cosa fa il Centrosinistra» in materia di diritti civili. Troilo è molto preoccupato perché nel Consiglio comunale di Milano il capogruppo del Pd, Carmela Rozza, ha criticato la decisione del sindaco Pisapia di varare entro l'anno «il registro comunale delle unioni civili, aperto anche alle coppie omosessuali». Avrebbe dovuto, invece, «rinviare il tema delle coppie di fatto a dopo la visita del Papa» (il 3 giugno) «per non turbare le celebrazioni della famiglia così come la intende la Chiesa cattolica». La consigliera Rozza conosce la buona educazione, che insegna a non offendere un ospite (tanto più se così importante), ma purtroppo dimentica che la Chiesa cattolica intende la famiglia esattamente come la Costituzione della Repubblica, vale a dire quella che nasce con un matrimonio, sia pure civile, tra un uomo e una donna. Il problema vero, però, sono i «frutti avvelenati». Non quelli di cui parla Troilo, ma quelli che Troilo vuole coltivare: i frutti, in concreto, dell'aborto, dell'eutanasia, del testamento biologico, degli effetti secondari della fecondazione artificiale in vitro. Frutti pericolosissimi, che causano milioni di morti o che (nel caso degli omosessuali) eliminano a priori ogni speranza di fecondità e di futuro.

DARWIN, L'OPTIONAL
Una lettrice scrive a Repubblica (mercoledì 1) lamentando che «sono ormai passati otto anni da quando è scomparso dalla scuola italiana l'insegnamento della "Teoria dell'evoluzione delle specie"» e Corrado Augias corre subito a chiedere la risposta a Telmo Pievani, esponente universitario (Milano, Bicocca) dell'evoluzionismo indiscutibile e autore di un libro: "La vita inaspettata - Il fascino di una evoluzione che non ci aveva previsti", Nella risposta ad Augias il prof. Pievani cita incidentalmente anche «la dottrina pseudoscientifica dell'Intelligent Design» e conclude: «Come se la discendenza comune, il fatto dell'evoluzione, antenati e cugini della specie umana fossero un optional». Pare a questa rubrica che al libro sia logico obiettare che, se la "legge" dell'evoluzione è la non-legge del caso, anche i bambini delle elementari capiscono che l'evoluzionismo è il contrario del… previsionismo. Ma è davvero scienza questa o piuttosto, come dice Pievani, una "teoria", dunque una scienza probabile, non "esatta"? Certamente le teorie si possono insegnare a scuola, ma come tali e soprattutto non come dogmi. Anche nella fisica (vedi i neutrini) ogni tanto una scoperta smentisce o modifica la "verità" precedente. Di certo c'è solo che il pollice opponibile si è evoluto per poter mandare gli sms.

GALLINA, LA CUGINA
Ancora Pievani: Il Corriere della sera anticipa (29 gennaio) quello che il professore di Filosofia della scienza dirà a Bologna venerdì 10, rivolgendosi soprattutto ai bambini: le galline sono nostre cugine, noi siamo cugini e non discendenti dalle scimmie. Perché ha scelto le galline? Perché si collegano ai dinosauri, alcuni dei quali, i "dromeosauri", non si sono estinti, ma si sono trasformati in uccelli. Un giorno pensarono: magari avessi le ali… E così, a forza di volontà…
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