“Halo”, da videogioco a serie televisiva
mercoledì 30 marzo 2022
In principio c'erano dei videogiochi e ora c'è anche una serie tv. Si tratta di una derivazione ormai diffusa soprattutto nel caso di storie di guerra o di fantascienza. L'ultimo esempio è quello di Halo, uno dei videogame di maggior successo, un vero e proprio fenomeno con all'attivo 82 milioni di copie vendute in tutto il mondo e un fatturato di oltre 6 miliardi di dollari, divenuto ora oggetto di una serie televisiva in onda su Sky Atlantic (da lunedì in versione doppiata dopo l'anteprima dei giorni precedenti in versione originale sottotitolata in contemporanea con l'uscita negli Stati Uniti) e in streaming su Now e on demand su Sky. Ambientata nel 2552, la serie mette in scena un epico conflitto tra l'umanità e una minaccia aliena nota come Covenant. Gli unici in grado di opporsi sono gli Spartan, uomini che ormai hanno poco dell'umano, sono privi dei ricordi del passato, vivono dentro armature indistruttibili, sono capaci di ogni tipo di movimento, dispongono di armi, tecnologie ed equipaggiamenti sofisticati. Senonché uno degli Spartan più potenti, il Master chief 117, durante una missione sul pianeta Madrigan, una colonia del governo unificato della Terra dove si estrae il prezioso deuterio, scopre uno strano oggetto alieno che al solo contatto gli riporta alla mente il passato e quindi lo fa tornare in qualche modo umano. Questo è anche l'aspetto di contenuto di una serie che, al di là del videogame d'origine, sfrutta appieno le potenzialità del mezzo televisivo. Le battaglie è vero assomigliano a quelle dei videogiochi, del resto da lì derivano, ma le ambientazioni sono spettacolari, la storia è intrigante e l'appello per così dire a restare umani rende Halo accessibile e appetibile anche a chi non smanetta con i videogiochi o non è appassionato di fantascienza.
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