Glorie e cimiteri, Sky Arte immortale
martedì 28 gennaio 2020
La seconda stagione della serie Gli immortali - Artisti per sempre (il sabato alle 21,15 su Sky Arte) conferma l'idea positiva che ci eravamo fatti in occasione della prima stagione, un paio d'anni fa, circa la rivalutazione dei cimiteri. Può sembrare una cosa strana di fronte a un programma tv che racconta di grandi personaggi della letteratura, della scienza, della musica o del cinema. Ma il fatto di ambientare la narrazione all'interno dei cimiteri dove sono conservate lo spoglie mortali dei protagonisti ci avvicina e ci rende familiari questi luoghi sacri sui quali in tanti hanno un'idea sbagliata, ritenendoli quantomeno tristi se non addirittura meritevoli di scongiuri. Persino i credenti, a volte, dimenticano che sono il segno visibile del mistero della morte e del passaggio alla vita eterna. Per di più sono ricchi di storia e molto spesso artisticamente belli. Tutti hanno comunque un loro fascino, da quelli monumentali a quelli minuscoli di montagna. Per la serie di Sky Arte, condotta da Giorgio Porrà e diretta da Andrea Bettinetti, i cimiteri diventano una sorta di antologia dalla quale trarre atmosfere ed emozioni. In ogni puntata vengono raccontati due grandi personaggi uniti da un tratto comune e consegnati alla memoria dei posteri. Si è partiti con un doppio appuntamento il 25 gennaio con Audrey Hepburn e Alberto Sordi, che a modo proprio sono diventati simboli di Roma come culla del cinema, e a seguire Oriana Fallaci e Coco Chanel, due donne forti che hanno saputo scrivere la propria storia. Della Hepburn, sepolta a Tolochenaz, in Svizzera, abbiamo rivisto la protagonista di Vacanze romane in sella alla Vespa che rese celebre la Piaggio nel mondo, ma soprattutto l'antidiva che seppe ritirasi dalle scene per dedicarsi alla famiglia e ai viaggi in Africa come ambasciatrice dell'Unicef. Oppure della Fallaci abbiamo avuto conferma del suo essere a tutti i costi controcorrente vedendo la sua lapide nel cimitero fiorentino degli Allori con la sola definizione di “scrittore”, al maschile, in tempi in cui per pari opportunità si declina tutto al femminile. Storie e aneddoti che Porrà racconta in modo coinvolgente camminando tranquillamente tra i viali dei cimiteri.
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