Sky Documentaries e poi Sky Arte hanno proposto il docufilm Prima della fine - Gli ultimi giorni di Enrico Berlinguer realizzato da Samuele Rossi interamente con materiale d’archivio in larga parte inedito, frutto di tre anni di ricerche, per raccontare i drammatici momenti dell’allora segretario del Partito comunista italiano quando durante un comizio a Padova per le imminenti elezioni europee, la sera del 7 giugno 1984, fu colpito da un ictus che lo avrebbe portato alla morte quattro giorni dopo a soli 62 anni. Il docufilm, recuperabile on demand, parte dal primo piano di Berlinguer che inizia a sudare, si toglie gli occhiali, incespica con le parole, ma finisce, nonostante tutto, il discorso, mentre la folla, che ha capito la gravità della situazione, chiede che si fermi invocandolo a gran voce. Lui, per tutta risposta, prima di crollare esausto, abbozza un sorriso. Nel racconto di Rossi seguono le ore di ansia successive al ricovero in ospedale, con la gente fuori che spera, prega e attende i bollettini medici come al capezzale di un congiunto. Anziani e giovani, gente comune, comunisti e non sentono la necessità di stargli accanto e di manifestare sostegno ai familiari, mentre arrivano il presidente della Repubblica Sandro Pertini, la presidente della Camera Nilde Iotti, i dirigenti del Pci, ma anche gli avversari politici. Si arriva così alla mattina dell’11 giugno quando il primario dell’ospedale di Padova annuncia, con una formula inusuale, che «Berlinguer è mancato di vivere alle 12.45». Segue il trasferimento in auto della salma verso l’aeroporto di Venezia tra due ali di folla, pugni chiusi e segni di Croce («Ho idee politiche opposte alle sue - dice un uomo per strada -, ma riconosco in lui un uomo di grande valore»), e poi l’esposizione nella sede del Pci a Roma e il funerale in piazza San Giovanni, che tuttora, con oltre due milioni di presenti, rimane il funerale politico più imponente della storia della Repubblica italiana. Da un punto di vista tecnico, il lavoro di Rossi è interessante perché si basa sulla forza delle immagini (di scarsa qualità, ma di grande impatto) e al tempo stesso delle voci (quasi tutte le testimonianze sono solo audio, comprese le registrazioni inedite di alcuni comizi di Berlinguer). Ma soprattutto, al di là di un sottofondo nostalgico, è interessante per la ricostruzione di una vicenda involontariamente mediatica (le immagini di quel comizio furono registrate quasi per caso) e per il racconto di una stagione politica e di una partecipazione popolare che sembrano appartenere a un’altra epoca. Colpisce anche il solo sentire Berlinguer parlare di pace, morale, famiglia, rigore, di «una società più austera che può essere una società più giusta, più ordinata, meno diseguale, realmente più libera e democratica, più umana».
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