Certi scienziati hanno frequentato forse la medesima scuola. Per esempio il matematico Piergiorgio Odifreddi, lo zoologo evoluzionista anglo-keniota Richard Dawkins, il chimico oxfordiano Peter Atkins e l'americano Craig Venter «mago del genoma». Di questi quattro, il primo ha intervistato il secondo, che cita il terzo (Repubblica, giovedì 6). Odifreddi interroga Dawkins sul suo nuovo «Manifesto dell'ateismo», in cui afferma che «Dio è un'illusione», perché «da un punto di vista scientifico l'ipotesi di un Creatore appare molto improbabile». Se esistesse, dovrebbe leggere il libro di Atkins ("La creazione"), che spiega «cosa dovrebbe fare un Dio che volesse organizzare le cose in modo che la Natura potesse badare a se stessa»: in breve, «assolutamente nulla». Anche il quarto, Venter, insegna a Dio il mestiere: a proposito degli embrioni chimere, dice che «se il Creatore fosse uno scienziato, inventerebbe, forse, l'uomo, ma lo renderebbe open source, aperto ai contributi delle altre specie» (Corriere della sera, domenica 2). Afferma ancora Dawkins che i pochi scienziati credenti riescono a esserlo «solo attraverso una compartimentalizzazione della mente: hanno il cervello diviso e non permettono a una metà di interferire con l'altra. Sono scienziati durante la settimana e credenti la domenica». Da zoologo, Dawkins farebbe meglio a scherzare con le bestie, lasciando stare Dio e Odifreddi, che insegna logica, a chiedergli qual è l'emisfero cerebrale feriale e quale quello festivo.
IL BUON ESEMPIO
«Vivo con l'illusione che il paese in cui vivo sia laico e laici siano il partito al quale sono iscritto, il Comitato di bioetica nel quale lavoro, gli amici che frequento» e così via. S'inizia così l'ennesima lezione di laicità (leggi laicismo) del ginecologo Carlo Flamigni, il quale prende spunto (l'Unità, venerdì 7) dalla «lezione inglese», vale a dire dalla decisione di quel governo di autorizzare la formazione di embrioni chimera. Sorvolo su questi ultimi per documentare invece che cosa sarebbe la laicità secondo Flamigni. Cito: «Scopo ultimo della ricerca scientifica [è] conoscere per mettere ordine» (la bomba atomica, per esempio?); «Viviamo in un paese che è costretto a legiferare sotto l'influenza di una ideologia religiosa e per le pressioni di una potente agenzia illiberale» (quelle che hanno voluto il divorzio, l'aborto, la fecondazione artificiale, la pillola del giorno dopo e la RU 486?); «Le religioni sono ideologie ossificate e obsolete, costruite sulla base di libri che hanno accumulato sciocchezze mitiche fin dal tempo in cui il fulmine era l'arma preferita dagli dei per percuotere i peccatori» (ma l'avrà letta la Bibbia?); «Per la prima figlia della provetta un titolo di Avvenire parlava di enormi e squallidi interessi dietro alla nuova tecnica» (ma non ci sono, forse, anche questi?). Secondo Flamigni «la diffamazione come strumento di propaganda religiosa ha origini antiche», però lui diffama un celebre collega, scrivendo che è possibile che le chimere funzionino «anche soltanto perché Vescovi ha previsto il contrario». E alla fine: «Senatrice Binetti, potrebbe star zitta almeno un volta?» E allora lui perché non le dà l'esempio, almeno in materia di laicità?
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