Ha preso il via il martedì alle 21,15 su Sky Arte HD la serie in otto episodi The Nineties (Gli anni Novanta), prodotta da Tom Hanks e Gary Goetzman, dedicata al decennio che ha preparato il mondo di oggi con l'orrore del terrorismo, i conflitti interrazziali, ma anche l'avanzare della tecnologia e la nascita di una nuova era televisiva. Ed è proprio su quest'ultima che si è concentrato il primo episodio, quello in onda ieri sera con il titolo Dai Simpson a Twin Peaks. La tv che cambia. Forse una puntata un po' per addetti ai lavori, comunque interessante per capire come gli anni Novanta abbiamo realmente cambiato la televisione, non solo con il moltiplicarsi dei canali, ma soprattutto con l'avvento delle serie che hanno scardinato gli assetti televisivi e condizionato i creativi, dapprima in America e poi di riflesso, come sempre succede, anche qui in Italia. L'attrazione fatale delle serie è notevole. Da parte dei telespettatori e degli autori. Attraggono un pubblico anche colto e intelligente, che un tempo si rifiutava di vedere la tv considerandolo un prodotto di sottocultura. Adesso le serie sono note a tutti e hanno raggiunto un prestigio culturale prima riservato solo al cinema d'autore. A questo proposito stiamo assistendo a una vera e propria fuga dei registi dal cinema. In molti rinunciano al grande schermo per il piccolo, per la possibilità di un racconto ampliato, sviluppato senza limiti di durata e senza una logica temporale, con nuove tecniche di ripresa e con la massima libertà creativa e interpretativa, senza nessun tipo di censura. Nell'episodio di The Nineties lo ammette direttamente David Lynch approdato in tv con Twin Peaks: «Ho accettato proprio per questo». Sulla scia del grande cineasta, anche gli altri registi capiscono che è tempo di cambiare. Ecco allora che il programma di Sky Arte ci racconta dei Simpson, irriverente sit com di cartoni animati per adulti che ha rivoluzionato la tv con personaggi antieroi per eccellenza (brutti, antipatici e sboccati), ma anche dei Soprano, che ha segnato il futuro stesso della tv. Con gli anni Novanta cambia (in peggio) anche l'informazione. Comincia a prevalere il sensazionalismo: sesso e crimine su tutto. A dettare legge sono gli ascolti e i profitti. Anche in questo, l'effetto anni Novanta sembra non essere passato.
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