L'universo è composto da almeno quattro dimensioni spazio temporali. Una quinta è quella della conoscenza, della curiosità, della capacità di osservare e indagare la natura. Da qui il titolo del nuovo programma di approfondimento e divulgazione scientifica di Rai 3, scritto e condotto da Barbara Gallavotti, Quinta dimensione - Il futuro è già qui, in onda il sabato alle 21.50. Quattro puntate monotematiche, a partire dal Covid, per raccontare ciò che avviene sulle frontiere della ricerca. La terza puntata, l'ultima in ordine di tempo, si è concentrata sui cambiamenti climatici conseguenti al riscaldamento globale dovuto all'emissione di anidride carbonica per cui dovremmo rinunciare ai combustibili fossili, principale causa di inquinamento, per arrivare alla neutralità carbonica, un tema reso ancora più attuale dall'emergenza energetica causata dal conflitto in Ucraina con le ricadute sulle nostre forniture di gas che potrebbero spingerci a ricorrere a un combustibile fossile altamente inquinante come il carbone, che avrebbe dovuto invece essere dismesso. Al momento carbone, gas e petrolio, rappresentano le fonti energetiche più usate. L'alternativa possibile sarebbero le cosiddette “rinnovabili” (eolico, solare, idroelettrico), oppure il nucleare, stando almeno alla Quinta dimensione dell'altra sera. E questa è stata un po' una sorpresa. Da tempo non si sentiva parlare, pur con tutti i distinguo del caso, di un possibile ricorso all'energia nucleare (referendum a parte), considerata molto meno pericolosa (in assenza di guerre) di quanto si possa pensare. Per il resto il programma è filato via liscio senza sussulti con la garbata e chiara conduzione della Gallavotti, che conferma nei modi di parlare e gesticolare di essere televisivamente allieva di Piero e Alberto Angela.
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