Francesco: le metafore digitali e il Vangelo che le ribalta tutte
mercoledì 30 gennaio 2019
La definizione di Maria come “influencer di Dio” ha monopolizzato, comprensibilmente, i titoli e i resoconti del discorso che papa Francesco ha rivolto ai 600mila giovani presenti a Panama nel corso della veglia di preghiera di sabato 26 gennaio. Con una sottolineatura (non solo) di Paolo Rodari, sul sito de “la Repubblica” ( tinyurl.com/yagvccmq'' target='_blank'>tinyurl.com/yagvccmq' target='_blank'>https://tinyurl.com/yagvccmq ), che giunge a descriverlo, “in un certo senso”, come il conferimento di un nuovo “titolo” mariano: lasciando intendere che potremmo trovarci, a breve, a pronunciare la litania “Influencer di Dio / prega per noi”. In effetti l'intero discorso alla veglia della Gmg è attraversato da riferimenti all'ambiente digitale. Sei sono concentrati nei primi capoversi: si tratta di “nuvola (cloud)”, “scaricare”, “applicazione”, “tutorial”, “reti sociali” e, appunto, “influencer” (che poi ricorre ancora cinque volte); altri due nella seconda metà: “stare connessi” e “stare nella Rete”, in un capoverso che ricorda il messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali recentemente diffuso. Non mi sovviene, né interrogando la mia memoria di cronista ecclesiale, né i libri di storia della Chiesa che ho sottomano, un altro caso in cui uno “strumento della comunicazione sociale” sia arrivato così in fretta a prestare al magistero tante metafore, a maggior ragione in riferimento alla figura più importante per la fede cattolica dopo Gesù. Ma non credo che questa scelta possa alimentare ulteriormente l'idea di un Francesco conquistato dall'ambiente digitale. Al contrario, tutti i riferimenti che ho richiamato servono al Papa a spiegare ai giovani ciò che “la vita che Gesù ci dona” non è: non un tutorial, non un app da scaricare... Certamente egli, come ha sottolineato in uno specifico commento su Vatican News Andrea Tornielli ( tinyurl.com/y8xt3l4w ), “cerca di annunciare il Vangelo” ai giovani “usando il linguaggio dei nativi digitali”. Il bello è che lo fa per mostrare risolutamente che il Vangelo va oltre, fino a ribaltarne il senso. Come nel caso di Maria “influencer”.
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