Con la giornata di ieri al Sinodo si sono conclusi i lavori dei circoli minori. Se penso al primo giorno in cui ci siamo incontrati, riconosco che abbiamo fatto un bel cammino di comunione, e mi dispiace che non avremo più occasioni di scambio. Ci siamo conosciuti meglio, abbiamo scherzato insieme, condiviso con franchezza e apertura di cuore.
Abbiamo cercato di non eludere le domande scomode dei giovani, e abbiamo imparato ad allargare le prospettive: quando si ragiona in contesti dove sono presenti culture diverse si comprende come alcune prassi, ma anche alcune idee su cammini pastorali o strutture, che a noi sembrano universali, sono invece molto legate alle proprie tradizioni e alla propria cultura.
Personalmente ho potuto apprezzare la ricchezza delle Chiese orientali, le problematiche delle Chiese dove come cattolici siamo una minoranza, o dove il fenomeno migratorio in uscita e in entrata è ormai diventato strutturale. E ho ammirato il coraggio di stare accanto ai giovani, portando loro la buona notizia, anche in situazioni drammatiche.
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