Pulisco, divido le cose pulite da quelle sporche, rimetto sopra e rimetto sotto, accendo, spengo, sposto, rialzo e poi, prima di uscire da una stanza, la guardo tutta: e la camera è fatta quando mi piace come è fatta. E chiudo la porta. E fu sera e fu mattina. Lo so che è esagerato: però io Dio me lo immagino nel mondo come uno che sta a casa sua che è anche abitata da noi, non me lo immagino in ufficio. Poi, per il resto, le case sono tutte uguali. Le cose preziose non sono quelle che la padrona dice di stare attenta a non romperle, anzi no è proprio meglio che non le tocchi perché le pulisco io: le cose preziose davvero sono la tazza in cucina che non c'entra niente con il resto ma è il regalo di Natale di tua figlia, quella che ha fatto a scuola. O il cuscino sul divano che era della nonna, poverina, morta da poco e quanto ci manca. Però ogni casa ha l'odore suo. Io da casa, per pulire, mi porto le cose di cui mi fido, ma poi va a finire che uso quelle della casa perché quella non è casa mia e devo lasciarle l'odore suo.
Paci è sposata con René, un uomo che la trascura. Ha una bimba che si chiama Marta e un'amica che si chiama Stella. Si mantiene facendo pulizie
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