Docenti, stipendio dal 1° settembre
martedì 30 luglio 2024
Per gli appassionati delle effemeridi, il 2024 è un copia-incolla del 2019. Si ripetono cioè gli stessi giorni delle settimane in calendario sei anni fa. In particolare il giorno del 1° settembre sarà una domenica, festività civile, religiosa, giorno di riposo in molte latitudini.
Tuttavia la ricorrenza della domenica rischia di avviare uno spiacevole contenzioso a danno dei docenti, di ruolo o incaricati annuali o supplenti annuali, assunti o incaricati «con decorrenza giuridica ed economica dal 1° settembre». Ma insieme agli studenti e agli altri operatori della scuola, l’intero corpo dei docenti, compresi i docenti di religione, sarà presente nelle aule solo a partire da lunedì 2 settembre, giorno di apertura del nuovo anno scolastico.
A distanza dalla coincidenza del 2019, complice in diversi uffici il ricambio del personale amministrativo, fra le pressanti incombenze per l’inizio effettivo delle lezioni, la domenica del 1° settembre (decorrenza giuridica) rischia di essere considerata come non valida per la decorrenza economica, base di calcolo per le retribuzioni, la previdenza e per le altre tutele di legge. Si tratta di un equivoco e di scarsa conoscenza delle norme in questione. Per il diritto e di fatto la retribuzione del mese di settembre deve comprendere, a tutti gli effetti, anche la giornata della domenica del 1° settembre.
Infatti, sia l’Aran per i contratti del pubblico impiego in generale, sia il Miur per i contratti nelle scuole (fra altre, la nota 7494 del 19 luglio 2013), sono dovuti intervenire in passato per segnalare che non vi sono motivi oggettivi per posticipare la decorrenza economica, tanto più che i docenti interessati iniziano regolarmente la loro attività nel primo giorno lavorativo utile del nuovo anno scolastico. Auspicabile una nota ministeriale anche per l’imminente occasione.
Vale in ogni caso la domenica come causa di forza maggiore, motivo di una materiale impossibilità di assumere in quel giorno il servizio, che non può incidere sulle posizioni giuridiche soggettive, previdenziali, assistenziali e sull’intera retribuzione mensile. E, per assurdo, se la decorrenza della retribuzione iniziasse il 2 settembre, si creerebbe poi una disparità di trattamento a danno dei docenti con lo stipendio ridotto solo a causa di una ricorrenza “astronomica”. © riproduzione riservata
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