La forza della testimonianza di santa Bibiana, o Viviana, sta proprio nel suo nome, che porta dentro di sé, secondo un’etimologia popolare, la parola “vita”. E per celebrare la memoria di questa santa oggi il modo migliore potrebbe essere proprio quello di rivolgere il pensiero a tutto ciò che per noi rappresenta fonte di vita, vitalità, vivacità, tutto ciò che alimenta l’anima e allarga gli orizzonti della nostra speranza. Non ci sono notizie biografiche storicamente attestate attorno a questa santa, il cui culto, tuttavia, è antico. A noi è giunta una Passio, che però ha solo i contorni della leggenda agiografica. La storia la colloca al tempo di Giuliano l’Apostata, che aveva creato un clima ostile ai cristiani e questo avrebbe dato l’occasione al governatore di Roma, Apronio di prendere di mira l’intera famiglia di Bibiana. La causa sarebbe stata la convinzione del governatore stesso che i cristiani sarebbero stati la causa della perdita di un occhio, ferito in realtà a causa di un incidente. Per questo Apronio mandò in esilio il padre di Bibiana, Flaviano, fece morire la madre Dafrosa in carcere, e si impadronì dei beni della famiglia. Cercò quindi di costringere all’apostasia le figlie Demetra e Bibiana: la prima morì per l’angoscia davanti alle minacce di violenza, mentre Bibiana resistette, anche davanti ai tentativi di seduzione messi in atto dal governatore con ogni mezzo. Alla fine la giovane venne flagellata; agonizzante morì quattro giorni dopo. Nel V secolo papa Simplicio le dedicò una Chiesa sull’Esquilino.
Altri santi. San Cromazio di Aquileia, vescovo (335-408); beato Giovanni di Ruysbroeck, canonico Regolare (1293-1381).
Letture. Romano. Dn 7,15-27; Dn 3; Lc 21,34-36.
Ambrosiano. Ez 13,1.17-23; Sal 85 (86); Eb 9,1-10; Mt 18,21-35.
Bizantino. Gal 5,22-6,2; Lc 12,32-40.
t.me/santoavvenire
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: