Due giocatori si affrontano muovendo ciascuno dodici pedine su una scacchiera quadrata composta da 64 quadretti. Chi non si è mai cimentato nella “dama”? È quell'«umile gioco che mette alla prova, più degli altri, le superiori attitudini dell'intelletto riflessivo» come ha scritto Edgar Allan Poe nel racconto Gli omicidi della Rue Morgue. E proprio per questo la dama può aiutare chi di gioco si ammala, come ha voluto dimostrare ieri mattina il torneo al quale hanno partecipato, a Forte dei Marmi (Lucca), il cantante Andrea Bocelli e il pluricampione del mondo di dama inglese, Michele Borghetti, insieme con gli studenti del liceo scientifico Chini-Michelangelo. L'iniziativa ha voluto dare un forte segnale ai giovani su cosa e come si possono usare cervello e capacità umane, scoraggiando comportamenti devianti che, nei casi peggiori, portano alla ludopatia, fenomeno oggi purtroppo assai diffuso. La gara è iniziata con la partita in simultanea di Borghetti su 15 tavoli e contro altrettanti studenti selezionati dalla scuola. I due concorrenti con il miglior punteggio sono passati a un secondo turno nel quale sono stati sfidati da Borghetti, bendato, che alla fine dell'incontro ha ripetuto a memoria tutte le mosse effettuate nelle scacchiere. Lo studente meglio classificato ha avuto accesso alla terza fase in cui si è cimentato con il «campionissimo» e, in contemporanea, con Bocelli. Festa della mente, gioia per l'anima. E una risposta concreta del Comune toscano dove il sindaco Umberto Buratti ha disposto una drastica riduzione degli orari delle sale da gioco.
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